
Non imparano più a leggere. Fanno fatica a scrivere. La scuola francese lancia un allarme preoccupante e denuncia una vera e propria epidemia di dislessia, il disturbo che impedisce di collocare in maniera corretta le lettere nelle parole, le parole nelle frasi. Tra il 5 e il 10 per cento degli alunni delle scuole elementari soffrono di malattie come la dislessia, la discalculia, la disartrografia.
Vuol dire che in ogni classe della scuola francese primaria esistono casi di questo tipo. Ogni settimana si presentano casi di dislessia e gli ortofonisti, i medici che affrontano questa patologia, segnalano un crescendo imponente.
Sotto accusa ci sarebbe il metodo di insegnamento e apprendimento della lettura, un meccanismo complesso che oggi può apparire deviato dalla multiformità della comunicazione complessiva. I bambini non imparano a leggere e scrivere solo sui sillabari, ma sono bombardati da altri messaggi televisivi, atraverso Internet e i telefonini.
Il metodo di insegnamento e di apprendimento si basa, quindi, più sulla rapidità, sull’intuizione che sul lavoro materiale di scrittura e lettura. Il percorso diventa quindi complesso e scatena delle vere e proprie sofferenze. Secondo i pedopsichiatri francesi queste carenze provocano vere e proprie angosce e altre patologie nella più giovane popolazione scolastica. Appunto una vera epidemia.
