
Coronavirus Francia, anziana rifiuta l'ultimo letto in terapia intensiva: "Datelo a chi ha più chance di me"
Francia. Lo corso marzo Denise, una donna anziana ricoverata all’ospedale Saint Louis di Parigi, chiese ai medici di lasciare l’ultimo letto di terapia intensiva a qualcuno più giovane di lei e che avesse quindi più chance di farcela.
La lettera pubblicata da Le Monde, ha commosso la Francia intera. Denise era malata di Covid-19 ed ha preferito lasciare l’ultimo letto disponibile presente nella rianimazione.
Francia, Denise rifiuta l’ultimo letto in terapia intensiva: i medici le rendono omaggio
I medici le hanno ora reso omaggio attraverso una lettera aperta: “Non voleva occupare l’ultimo posto in reparto, voleva lasciarlo a qualcuno che avrebbe potuto essere suo figlio o nipote” si legge sul quotidiano parigino. L’anziana morì poi pochi giorni dopo il ricovero, a marzo 2020.
“Lettre à Denise” è firmata su Le Monde da tre medici e una sociologa.
Il primo ad aver firmato la lettera è Elie Azoulay, capo-reparto di rianimazione all’ospedale Saint Louis di Parigi e fondatore di Famiréa (gruppo di ricerca sui legami con le famiglie dei pazienti).
Il secondo ad aver firmato è Sade Beloucif, capo-reparto di rianimazione all’ospedale Avicenne di Bobigny. Il terzo medico è Matthieu Le Dorze, anestesista all’ospedale Lariboisière.
La quarta è invece una sociologa. Si tratta di Nancy Kentish-Barnes che lavora nel reparto di rianimazione all’ospedale Saint Louis.
Denise si era presentata al pronto soccorso con il respiro corto
La donna a marzo, all’inizio della prima ondata, si era presentata al pronto soccorso con il respiro corto e altri sintomi riconducibili al Covid. “Non sono stati né il suo vecchio tumore quasi guarito, né l’insufficienza cardiaca, né l’età avanzata a impedire l’ammissione in rianimazione” scrivono i dottori.
“È lei ad avere preso la decisione di non entrare, ad avere espresso una preferenza. Non voleva occupare l’ultimo posto in reparto, voleva lasciarlo a qualcuno che avrebbe potuto essere suo figlio o suo nipote”.
“Cara signora Denise, lei aveva talmente bisogno di ossigeno da volere essere certa che ne sarebbe rimasto a sufficienza per tutti”.
Perché i medici non hanno insistito?
Nella lettera i medici spiegano perché non abbiano insistito: “Avremmo preso il rischio di ostinarci inutilmente a evitare un esito ineluttabile, al prezzo di una possibile sofferenza per lei o per i suoi cari”.
La decisione è stata presa anche con il figlio della signora Denise. “Parlare con suo figlio è stato prezioso. Abbiamo cercato di lasciarla andare accompagnata dai suoi cari. Non dimenticheremo mai la serenità e la dolcezza dei suoi grandi occhi neri”.
“Non dimenticheremo mai che ci ha chiesto di andare a occuparci del pazienti che avevano qualche possibilità di farcela. Le restavano pochi giorni, ma il sorriso era quello di sempre” (fonte: Le Monde, Today).
