Basta ai bimbi programmati per nascere nella bella stagione, le francesi ora partoriscono tutto l’anno. Insomma di pannolini, biberon e bebé oltralpe se ne vedono sia in inverno che in estate, a differenza di qualche anni fa. Secondo l’Istituto di studi demografici tra gli anni ’70 e gli anni ’80 un terzo delle nascite avveniva tra aprile e luglio.
Ora invece, nonostante il 15% delle coppie dica di provare a pianificare la data di nascita del loro figlio e il 27% di preferire il mese di maggio, i dati dicono il contrario.
Se i contraccettivi come la pillola sballano un po’ le cose, l’innalzamento dell’età media delle future mamme, passata dai 24 anni di trent’anni fa ai 28 anni di oggi, fa la sua parte facendo diminuire la maternità. L’Ined ha inoltre rilevato che la sola costante negli ultimi trent’anni e’ il picco di nascite tra il 24 e il 25 settembre, ovvero bambini concepiti a Capodanno, periodo di ”intensa attività sessuale”.
Altra curiosità dello studio è che tra il ’75 e il 2005 sempre meno bambini nascono nel week-end. Il 43% delle donne intervistate dice di non essere indifferente al mese di nascita del proprio figlio. Le ragioni per preferire una stagione piuttosto che un’altra sono professionali (16,8%), di salute per la madre e il bambino (8,7%), età per cominciare la scuola (7,1%), accumulo delle vacanze (5%), astrologia (3,8%). A preferire la bella stagione e’ il 20,8% delle coppie.