Nuovo processo per Jacques Chirac, accusato di dirottare al partito gli impiegati statali. La nuova accusa all’ex presidente della Repubblica francese ed ex sindaco di Parigi, arriva dal tribunale di Nanterre, dove tre magistrati hanno lavorato, durante la sua presidenza, sull’ipotesi di un “dirottamento” di impiegati pubblici verso incarichi nel RpR, il partito gollista.
Siamo negli anni Novanta e Chirac è presidente dell’Assemblea gollista. Il giudice Jacques Gazeaus costruisce l’ipotesi di imputazione, dopo avere verificato che alcuni dipendenti pubblici svolgono un “lavoro fittizio” perchè sono impiegati dal partito gollista. Chirac viene sentito come testimone e non come “messo in esame”, il termine che corrisponde al nostro indagato.
Le fonti francesi riferiscono che il processo nato nel municipio di Parigi sulle trasferte affidate da Chirac a chi non aveva il ruolo per svolgerle, esploso nei mesi scorsi, ha riacceso il processo di Nanterre. E l’ex presidente è passato dal ruolo di testimone a quello di indagato.
Secondo l’accusa, Chirac nel 1990 aveva messo in piedi un sistema vero e proprio per sfruttare i dipendenti pubblici nel partito e aveva spiegato l’operazione sostenendo che era una misura provvisoria, in attesa che una legge disciplinasse la materia. Il reato di cui l’ex presidente è accusato prevede fino a cinque anni di reclusione e una muilta salatissima. Chirac sarebbe già stato convocato dai giudici, ma il più grandesegreto circonda la sua deposizione.
