Sembra un distributore di chewin gum e il suo costo non è elevatissimo: 1600 euro a macchina. Il cliente ci infila una moneta e compare un imbuto sterilizzato, dentro il quale soffiare. Se la macchina si colora di verde, il cliente può salire tranquillamente in macchina e guidare. Se si accende il rosso, stop, guida impossibile.
Si chiama etilometro e l’obiettivo del ministro dell’Interno francese Brice Hortefeux è di piazzarlo nei bar e nei locali pubblici di Francia per mettere i clienti-guidatori nella condizione di sapere se il loro tasso alcoolico consente la guida o no.
Ovviamente le organizzazioni dei gestori di bar e degli alberghi sono contrari. Intanto in quali categorie di locali l’etilometro andrebbe piazzato, secondo la legge dello Stato? I locali che potrebbero avere un impatto con la nuova macchina sono stati calcolati in 44 mila distributori di bevande varie, 15 mila bar cafè, 3 mila discoteche, 6 mila bar dove si fa musica e quindi si beve. Il calcolo è che diversi milioni di clienti-avventori-bevitori potrebbero essere indirettamente sottoposti a questo controllo.
L’opposizione dei gestori si basa sul principio che è ogni singolo cliente che deve farsi carico del controllo. Se si piazza la macchina nel locale, la responsabilità in qualche misura passa anche al gestore. E se la macchina non funziona bene e il cliente ritenuto sufficientemente sobrio ha un incidente? Una controproposta governativa prevede di sistemare gli etilometri solo in alcuni locali e solo in alcune circostanze del tipo di feste pubbliche.
I decessi in automobile per cause alcoliche restano in testa alle classifiche degli incidenti.
