
FRANCIA, NANTES – Una ghigliottina per Lady Gaga: la pop star americana ha cercato di aggiudicarsi all’asta, ma senza successo, un esemplare della storica macchina per le esecuzioni capitali comunemente usata per le decapitazioni all’epoca della Rivoluzione francese e ancora funzionante.
Un oggetto rarissimo e molto particolare, con l’iscrizione ‘Armèe de la Rèpublique’ (Esercito della Repubblica) che designa gli eserciti rivoluzionari francesi riorganizzati nel 1793 da Lazare Carnot probabilmente usato più tardi nella seconda metà dell’Ottocento, durante la Comune, che è stato venduto a Nantes, dopo una serie di polemiche, per 40.000 euro.
Questa ghigliottina ritorna infatti in sala per la seconda volta: il 15 gennaio del 2011 la macchina di morte rientrava tra i lotti della vendita organizzata da Drout a Parigi. In quell’occasione ci fu una gara serratissima di rincari tra Lady Gaga in persona che la voleva a tutti i costi per un suo show, un giornalista canadese e un un collezionista russo che alla fine se l’aggiudic per 223.056 euro. Ma la ghigliottina, in procinto di partire per la Russia, non potè lasciare il territorio francese essendole stato rifiutato l’apposito certificato di autorizzazione (Ast).
Ecco quindi che viene rimessa in vendita a Nantes dalla casa d’aste Talma. “Questa ghigliottina porta l’iscrizione ‘Armèe de la Republique’, espressione che nel XVIII secolo designava l’esercito rivoluzionario francese – spiega il battitore – Il suo uso era esclusivamente militare. Non sarà concesso alcun permesso per l’esportazione”. Secondo Catherine Chadelat, presidente del Consiglio delle vendite pubbliche, “il ministero della Cultura si è chiesto a lungo se si trattasse di un semplice oggetto culturale o se si dovesse applicare il regolamento del 27 giugno del 2005 che vieta di esportare o importare in Europa qualsiasi oggetto che possa infliggere morte o tortura.
Il ministero ha optato per la seconda ipotesi. E aggiunge: “Se questa ghigliottina è autentica, allora appartiene allo Stato e non può essere venduta: è lo strumento e il simbolo dello Stato per infliggere la pena capitale”. In realtà secondo lo storico Alain Chevalier, direttore del Museo della Rivoluzione Francese dell’Isere, che ha analizzato l’oggetto, si tratterebbe di un “falso”, “di una copia della seconda metà del XIX secolo”. “La ghigliottina – prosegue – era stata acquistata all’inizio del ventesimo secolo nella regione di Lione dal nonno del proprietario.
I pezzi che la compongono non permettono infatti di attestare che sia stata utilizzata prima della seconda met� del diciannovesimo secolo”. Per il battitore Francois-Xavier Duflos, “è tuttavia stata utilizzata sotto il Secondo Impero, forse anche durante la Comune di Parigi nel 1871. Era una ghigliottina da campo usata dai soldati. Veniva montata e smontata. E’ sicuramente stata utilizzata su diversi campi di battaglia”. Dalle dimensioni imponenti, alta tre metri, in legno, ferro acciaio e rame, era stimata tra i 50.000 e 60.000 euro.
