PARIGI, FRANCIA – Il mercante d’arte francese Guy Wildenstein, uno degli eredi del celebre gallerista Daniel Wildenstein, e’ stato incriminato per ”frode fiscale e riciclaggio” in seguito a una denuncia del ministero delle Finanze transalpino risalente al 2011 e dovrà restituire al fisco 300 milioni di dollari. Lo ha reso noto il settimanale Le Point.
Guy Wildenstein, considerato vicino all’ex presidente Nicolas Sarkozy e tra i finanziatori del partito Ump, e’ sospettato di aver dichiarato al fisco solo una minima parte della successione del padre, morto nel 2001, il cui patrimonio ammonterebbe a diversi miliardi di euro. Il caso Wildenstein parte da un complesso intrigo familiare.
Nel 2010 la giustizia aveva gia’ aperto un fascicolo per appropriazione indebita in seguito alla valanga di ricorsi della seconda moglie di Daniel Wildenstein, Sylvia, contro i due figli del miliardario avuti da un’altra donna – tra cui Guy Wildenstein – che sono anche i fiduciari di due trust creati dal marito, e di cui la vedova ignorava l’esistenza.
Questa nuova incriminazione interviene a seguito di quelle fatte ai notai della famiglia Wildenstein e a un istituto bancario con sede alle Bahamas, sospettati di ”complicita’ in frode fiscale”. Inoltre anche un legale della famiglia, Olivier Riffaut, e’ stato messo sotto accusa nel 2012 per ”riciclaggio”.