La Francia approverà una legge che vieta l’utilizzo del burqa e di tutti gli altri tipi di velo in luoghi pubblici. La legge arriva a sei anni da quella che dal 2004 vieta veli e simboli religiosi nelle scuole.
La proposta arriva dal capo dei deputati dell’Ump, il partito di Nicolas Sarkozy, Jean-François Copé. L’obiettivo concreto è applicare una multa di 750 euro a chiunque venga trovato con indosso il velo nei luoghi pubblici. Siano essi strade, negozi o uffici. E si prevede una multa ancora più salata per i mariti che costringono le donne a indossare il velo.
L’obiettivo non celato è dunque quello di contrastare il crescente utilizzo del burqa in territorio francese, la cui problematicità sta già impegnando da sei mesi una commissione parlamentare istituita ad hoc.
Per giustificare il provvedimento legislativo, Copé ha affermato che lo scopo primario è il mantenimento dell’ordine pubblico, e che quindi, salvo avvenimenti eccezionali quali il carnevale, nessuno possa avere il volto interamente coperto.
La questione del velo integrale è intanto di preminente interesse per tutti partiti dell’arco costituzionale, ognuno con posizioni distinte. In seno alla maggioranza stessa le polemiche non si sono fatte attendere.
Il gruppo del Nuovo Centro ha infatti manifestato, per bocca del suo Presidente dei deputati, delle forti riserve sull’opportunità di votare una legge del genere. La richiesta è stata nondimeno di verificare se non vi siano altre possibilità giuridiche per dirimere la faccenda.
Tanto più che il rischio è soltanto quello di rendere più pesante il clima che si respira Oltralpe e di incappare, inoltre, in una sentenza contraria della Corte europea dei diritti dell’uomo per il fatto di limitare la libertà religiosa.
Dal canto suo il presidente Sarkozy ha definito il burqa e gli altri tipi di velo «un segno di sottomissione e di avvilimento che imprigionano le donne», affermando che «non sono ammessi in Francia». Il ministro dell’immigrazione, Eric Besson, li ha definiti «un affronto alla identità nazionale».
