PARIGI – Il rischio di ammalarsi di leucemia e' doppio per i bambini che vivono nei pressi delle centrali nucleari in Francia rispetto alla media: sono queste le conclusioni preoccupanti di uno studio pubblicato nell'edizione on line dell'International Journal of Cancer e ripreso oggi da diversi media francesi.
Lo studio e' stato realizzato tra il 2002 e il 2007 dal Centro di ricerche in epidemiologia e salute delle popolazioni (Inserm) in collaborazione con l'Istituto di radioprotezione e di sucrezza nucleare (Irsn).
Nel corso di questi cinque anni, gli studiosi hanno registrato 14 casi di leucemia acuta nei bambini con eta' inferiore ai 15 anni. Tutti vivevano in un raggio di almeno 5 km intorno alle 19 centrali nucleari distribuite sul territorio nazionale. Si tratta di circa il doppio dei casi registrati nello stesso periodo in situazioni normali (7,4), cioe' nei bambini che vivono lontano dalle centrali.
Si tratta ora per il gruppo di ricercatori, diretto dalla dottoressa Jacqueline Clavel, di stabilire a quali fattori e' concretamente legato il numero superiore di casi di cancro del sangue. Le radiazioni emesse dagli stabilimenti nucleari sono infatti deboli e non bastano, fanno notare gli esperti, a spiegare da sole perche' i bambini si ammalano di piu' se vivono a pochi chilometri da una centrale nucleare, mentre il numero di malati crolla al di la' dei 5 chilometri.
Per ora, quindi, spiega la dottoressa Clavel, non si e' arrivati ancora al punto di ''chiedere alle famiglie di trasferirsi, almeno fino a che non si stabiliscono le cause precise''.
