PARIGI, 6 AGO – Si terra' questo fine settimana a Corte, nel centro della Corsica, il tradizionale meeting dei militanti dell'indipendentismo corso, in una fase di crescente crisi per il movimento nato 36 anni fa per chiedere la scissione dell'isola dalla Francia.
Indebolito da una lunga guerra fratricida tra fazioni piu' e meno estremiste, che dal 1995 ha fatto una ventina di vittime, e sempre meno sostenuto dal popolo corso, il movimento ''sembra in effetti, piu' che mai, soffocato e senza prospettive'', come spiega oggi un editoriale del quotidiano Le Monde.
Numerosi fattori hanno contribuito a questa progressiva disgregazione. In prima luogo, l'omicidio nel 1998 del prefetto Claude Erignac, che avrebbe dovuto fare da trampolino di lancio per lo scontro frontale con lo Stato francese ma ha in realta' avuto l'effetto opposto, gettando discredito sul movimento e isolandolo dalla societa' civile isolana.
Inoltre, la bocciatura nel 2003 del referendum sulla riforma degli enti locali corsi, proposta dal governo di Parigi e sostenuta dagli indipendentisti, che ha mostrato la loro distanza dalla reale volonta' dei cittadini dell'isola.
Infine, i crescenti e sempre piu' manifesti legami tra i militanti e il banditismo dell'isola, che hanno ulteriormente danneggiato la reputazione del movimento indipendentista.
Questo indebolimento ha dato nuova linfa alla fazione autonomista, piu' moderata, che chiede maggiori deleghe per le amministrazioni locali ma non l'indipendenza dalla Francia. ''Rivendicando un certo pragmatismo, decisa ad abbandonare i miti della lotta armata a favore del confronto democratico – spiega ancora Le Monde – questa nuove generazione ha capito che non potra' far avanzare la sua causa senza il sostegno e la partecipazione della societa' corsa''.