Salvaguardare la memoria dei grandi uomini che hanno scritto la storia di Francia sepolti al Pantheon merita oppure no 100 milioni di euro? E’ la domanda che si pone giovedì Le Figaro lanciando un grido d’allarme sul degrado del monumento parigino per il cui restauro occorrono appunto secondo gli esperti 100 milioni di euro su dieci anni.
Non si tratta tuttavia di pericolo imminente, ma il Tempio della repubblica francese ha bisogno di lavori urgenti per evitare l’inesorabile anche se lento degrado, spiega l’amministratore Pascal Monnet. Nelle pareti del monumento, costruito tra il 1764 e il 1790 dall’architetto Jacques Germain, Soufflot le crepe sono sempre più evidenti. La struttura si appoggia in buona parte su pietre ‘armate’, ma nel corso del tempo le trazioni dovute all’età del Pantheon si sono ripercosse sull’insieme, specie sui morsi di ferro che uniscono le pietre, le armature sono corrose.
L’esterno non sta meglio, il tetto è vetusto e fragilizzato, e le migliaia di tonnellate delle tre cupole pesano su un sistema dall’equilibrio molto precario per cui secondo l’architetto capo dei monumenti storici Daniel Lefevre ”la cosa più urgente è il restauro della cupola”. Operazione costosa, perchè le impalcature alte 60 metri non dovranno appoggiarsi sulla cupola.
Ma il Pantheon è in cantiere perenne, da 200 anni: specie dopo la tempesta del 1999 gli interventi si sono succeduti anche in vista dell’ingresso di Alexandre Dumas, l’ultimo Grande in data ad essere ammesso nel Tempio, nel 2002. I mecenati, sottolinea il giornale, esitano a lanciarsi in un cantiere eterno, anche se i 72 Grandi che riposano nella cripta meritano ben più di 100 milioni di euro.
