La giustizia francese ha ordinato la ripresa delle attivita’ nella raffineria Total di Dunkerque. I sindacati l’hanno definita una decisione ”storica”, quella della corte d’appello di Douai, secondo cui Total e’ colpevole di aver chiuso il sito senza consultare il comitato centrale d’impresa (Cce), che riunisce i rappresentanti eletti dei diversi stabilimenti del gruppo, contravvenendo cosi’ ai suoi obblighi.
Secondo Roger Kostas, legale del Cce, il gruppo petrolifero dovra’ sborsare 100.000 euro al giorno se non riprendera’ le attivita’ di raffinazione entro i prossimi 15 giorni, come ordinato dal giudice.
Per l’avvocato di uno dei dipendenti del sito, e’ la prima volta che la giustizia ordina la riapertura di un sito industriale in Francia. Soddisfazione e’ stata espressa anche da Charles Foulard, coordinatore della Cgt-Total, il principale sindacato di Francia, secondo cui si tratta di una ”vittoria storica”. Anche se il sindacalista si attende ora che il gruppo petrolifero ”cerchera’ con ogni espediente di uscire da questa situazione”. L’annuncio della chiusura del sito di Dunkerque, nel settembre 2009, aveva scatenato nel febbraio scorso un duro sciopero delle raffinerie Total in tutta la Francia. La stop delle attivita’ della raffineria era stata poi confermata l’8 marzo.
Secondo Total, tutti i 370 posti di lavoro sono stati mantenuti grazie alla creazione di un terminal metaniero (in partnership con Edf), di un centro di formazione e di un centro tecnico di riassetto. Queste nuove strutture riassorbiranno, secondo i calcoli dell’azienda, circa 225 dipendenti della raffineria, mentre agli altri saranno offerti impieghi in altre raffinerie o altri impianti Total in Francia o forme di ”termine carriera anticipato”.