E’ stata sospesa per due anni dal posto di lavoro per aver criticato in un libro vizi e difetti dell’amministrazione pubblica francese. Al lavoro, la donna si annoiava terribilmente: scadenze di dieci giorni per rapporti preparati in appena due ore. Giornate intere per consegnare grafici e tabelle che realizzava in venti minuti. Così questa funzionaria pubblica, responsabile presso la delegazione agli affari europei e internazionali della regione Aquitania, la stessa di Bordeaux, prende carta e penna, adotta uno pseudonimo e decide di scrivere un romanzo tratto dalla sue esperienza.
Zoe Shepard, questo lo pseudonimo, trova anche un editore: Albin Michel, uno dei più noti di Francia, che nel marzo scorso pubblica il romanzo. Oggi, a quattro mesi di distanza, la sentenza del consiglio disciplinare della regione: esclusione per due anni dal pubblico impiego. Anche se la decisione finale spetta ad Alain Rousset, presidente socialista della regione, che potrebbe anche optare per un’esclusione definitiva.
La donna aveva adottato tutte le precauzioni per non essere identificata. Ma evidentemente non è bastato. Visto che molti funzionari presi di mira dall’autrice si sono riconosciuti nel libro. ”E’ inammissibile che dei dipendenti pubblici si trovino insultati e diffamati in modo becero, mentre nella realtà nessuno mette in dubbio la qualità delle loro prestazioni: per salvare l’onore la regione ha sospeso da tutte le sue funzioni l’autrice identificata”, si legge nel comunicato diffuso dalla regione.
”E’ allucinante – dice invece Zoe Shepard – cinque dei sette giurati non hanno neanche letto il mio libro. Come si fa a giudicare ciò che non si conosce”, afferma. Rousset ha adesso un mese di tempo per pronunciare la decisione definitiva. Ma la battaglia non finisce qui. ”Al di là della sua decisione – avverte l’autrice – porterò tutta questa vicenda davanti al tribunale amministrativo”.
