Si sono conosciuti una sera in un night-club e si sono subito piaciuti. Così si sono fidanzati, hanno avuto un figlio e hanno iniziato a convivere. Avrebbe potuto essere una felice e ordinaria storia d’amore, se i due non avessero scoperto, però, di essere fratellastri. La storia, al limite dell’incredibile, arriva dall’Irlanda. A raccontarla è Valerie Hanley, giornalista del Daily Mail, che ripercorre passo dopo passo la drammatica vicenda della coppia, tutelandone l’anonimato.
James e Maura (tutti i nomi sono di fantasia) sono due ragazzi di Leinster di nemmeno 30 anni. Cresciuti in città diverse, si sono incontrati per caso in un locale, dove erano entrambi in compagnia di amici. Subito è scattato il colpo di fulmine e i due hanno cominciato a uscire insieme. «Dopo una settimana sentivamo di conoscerci da sempre» raccontano ancora in preda allo shock. «Andavamo perfettamente d’accordo, la pensavamo allo stesso modo su tutto e avevamo gli stessi gusti, così cominciammo a vederci ogni sera e ci innamorammo» spiegano oggi.
Due anni dopo, Maura rimase incinta e decisero di andare a vivere insieme. Nove mesi più tardi nacque Mark, loro figlio. Maura non aveva mai incontrato i genitori di James, perché il ragazzo aveva un brutto rapporto con la famiglia. Era cresciuto con la madre, che chiameremo Carmel, e il marito, Vincent, che credeva suo padre. La relazione con l’uomo, però, era sempre stata difficile. «Vincent trattava molto meglio i suoi nipoti che me – racconta James – Mi ricordo che un Natale non mi regalò nulla, io ero tristissimo, ma mi sforzai di non piangere. Non tanto perché non volevo dargli la soddisfazione di vedermi in lacrime, ma perché temevo mi avrebbe picchiato con la cintura». Vincent se ne andò di casa quando James aveva 10 o 11 anni, ma la relazione con la madre non migliorò. Al punto che la donna non si presentò nemmeno al battesimo del nipote. Maura, però, che aveva un back-ground familiare stabile e sereno, spinse il fidanzato a riallacciare il rapporto con lei.
Così, lo scorso Natale, James si recò a far visita alla madre. Parlando del più e del meno, le raccontò del figlio e della compagna, ma quando le rivelò il suo nome, Carmel diventò isterica. «Mi chiese come si chiamassero i suoi genitori, cosa facesse il padre e dove abitasse e quando glielo dissi si coprì la faccia con le mani, si chiuse a chiave in camera e si rifiutò di uscire – racconta James – Mi urlò solo di lasciar perdere Maura, così me ne andai. Pensavo fosse invidiosa o completamente impazzita, finché qualche giorno più tardi non si presentò a casa mia e mi disse cha Maura era la mia sorellastra, che avevamo lo stesso padre».
Il mese scorso, i risultati del test del Dna hanno confermato la scioccante rivelazione. E i due ragazzi hanno cominciato a ricostruire la storia dei propri genitori. Carmel aveva conosciuto Tom, il padre di Maura e di James, in una lontana sera degli anni Ottanta, quando aveva solo 19 anni. I due uscirono insieme per 4 o 5 settimane, poi si lasciarono. Carmel scoprì poco più tardi di essere rimasta incinta, ma non lo disse a Tom. Anche perché, quando James nacque, era già impegnata in una relazione con Vincent. L’uomo accettò di riconoscere il bambino come suo figlio, nonostante sapesse la verità .
Quattro anni dopo, però, Tom scoprì dell’esistenza di James. Nonostante nel frattempo si fosse sposato e avesse avuto una figlia, Maura, intraprese una dura battaglia legale per poterlo vedere. In tribunale, Carmel ne ammise la paternità , ma il giudice e lo psicologo stabilirono ugualmente che il bambino non dovesse sapere la verità . Tom, così, non incontrò mai il figlio e non fu in grado di riconoscerlo quando Maura glielo presentò come il proprio fidanzato.
Per questo, James ha intenzione di intraprendere una causa civile contro il giudice che emise la sentenza e contro lo psicologo infantile che consigliò di tenere il bambino all’oscuro di tutto. A finire sotto accusa, sarebbe, più in generale, il diritto di famiglia irlandese, eccessivamente improntato alla segretezza. «Abbiamo deciso di divulgare la nostra storia perché non vogliamo possa succedere ad altri – spiega James – Se le madri in Irlanda fossero obbligate a dichiarare il vero nome del padre sul certificato di nascita, ciò non potrebbe più accadere».
James e Maura si dicono «devastati» dalla scoperta. Ma, nonostante tutto, non vogliono rinunciare a sposarsi e ad avere altri figli. Per questo hanno deciso di mantenere l’anonimato: la loro unione risulterebbe illegale e il figlio che tanto amano si ritroverebbe a pagarne le conseguenze.