E’ di 90 feriti (80 poliziotti e dieci civili) l’ultimo bilancio dei violenti scontri registratisi a Belgrado a margine del Gay Pride contestato da gruppi di estremisti di destra e ultranazionalisti omofobi. Come ha riferito la Tanjug, due agenti sono in gravi condizioni, con ferite uno alla testa e uno a una gamba.
Gli arresti si contano a decine ma non è stato ancora fornito un numero preciso. Sono state incendiate auto e dati alle fiamme cassonetti della spazzatura, infrante decine di vetrine del centro e saccheggiato negozi. Alcune fermate di autobus sono state distrutte dalla violenza dei teppisti che hanno cercato a più riprese di impedire il corteo degli omosesuali.
I violenti hanno attaccato le sedi del Partito democratico (del Presidente Boris Tadic) e del Partito socialista (del ministro dell’interno Ivica Dacic). La polizia, appoggiata da reparti a cavallo, ha caricato i gruppi di hooligan, facendo uso di gas lacrimogeni e manganelli.