Gay pride in Serbia: ultranazionalisti faranno la 'marcia di preghiera'

BELGRADO – Gli ultranazionalisti di Obraz (Onore), una delle formazioni estremiste, omofobe e xenofobe attive in Serbia, hanno chiesto alle autorita' di proibire il Gay Pride in programma a Belgrado domenica prossima, e hanno annunciato per lo stesso giorno una 'Marcia di preghiera' per le strade del centro.

Mladen Obradovic, il leader dell'organizzazione, ha detto che nella cattedrale di San Sava si terra' una funzione religiosa, e successivamente partira' il corteo ''pacifico e di preghiera''.

Dell'evento e' stata avvistata la polizia, e non vi sono ragioni per vietarlo poiche' cio' rappresenterebbe una aperta violazione della liberta' religiosa – ha affermato Obradovic citato dalle agenzie. Obradovic, arrestato con altre 200 persone per i disordini al Gay Pride dello scorso anno a Belgrado, e' stato condannato in aprile a due anni di reclusione, ma e' ancora in liberta' in attesa dell'entrata in vigore definitiva della sentenza.

Altri 13 estremisti di 'Obraz' sono stati condannati a pene detentive per gli scontri e le violenze di un anno fa a Belgrado.

Intanto, il sindacato indipendente di polizia, avvertendo dei rischi reali di incidenti, ha chiesto agli organizzatori di rinunciare al Gay Pride. ''Abbiamo informazioni che taluni gruppi pianificano attacchi e incidenti non solo per domenica, con una operazione denominata 'Belgrado in fiamme''', ha detto il presidente dell'Unione sindacale Momcilo Vidojevic. A suo avviso scontri e violenze potrebbero verificarsi non solo a Belgrado ma anche in altre citta' della Serbia.

Anche un altro sindacato di polizia, il Pss, ha chiesto agli organizzatori di rinunciare al Gay Pride anche perche', ha sostenuto, ingenti forze di polizia vengono destinate ora verso il nord del Kosovo, dove la situazione e' molto critica. Gay e lesbiche farebbero molto di piu' in termini di promozione dei loro diritti mostrando senso di responsabilita' verso gli altri cittadini serbi e annullando il raduno, piuttosto che tenerlo in una situazione ghettizzata – ha detto il sindacato in un comunicato.

Il Gay Pride dello scorso anno sfocio' a Belgrado in violenti scontri fra polizia e ultranazionalisti con un bilancio di centinaia fra arresti e feriti, in massima parte agenti delle forze dell'ordine.

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