Gb: la polizia cerca all’asilo baby terroristi islamici

Asili britannici sotto l’occhio della polizia, a caccia di baby estremisti: in una email visionata dal Times, un agente della contea inglese delle West Midlands ha chiesto alle varie comunità e scuole di aiutare la polizia a identificare i giovani che potrebbero essere finiti nel mirino degli integralisti, sottolineando che il “lavaggio del cervello”, per alcuni di loro, può cominciare anche all’età di quattro anni. L’agente ha inoltre visitato di persona un asilo e una scuola primaria per parlare con gli insegnanti.

A far suonare il campanello d’allarme per quanto riguarda la radicalizzazione dei giovanissimi e dei piccoli nelle West Midlands – una contea nei pressi di Birmingham dove la percentuale di musulmani è molto alta – è stato il caso Parviz Khan, un terrorista incarcerato per aver progettato di rapire e decapitare un soldato britannico, colto durante una intercettazione mentre insegnava al proprio figlio di cinque anni a dire «Io amo lo sceicco Osama bin Laden».

Secondo quanto da poco rivelato dal ministero dell’Interno inoltre, un bambino di sette anni è stato inserito in un programma mirato a contrastare l’indottrinamento dei giovani da parte degli estremisti. David Hanson, sottosegretario per la polizia, ha confermato che il bambino èil più giovane di tutti i 228 ragazzi parte del programma, il 90% dei quali ha tra 15 e 24 anni di età.

Non tutti, ha aggiunto, sono musulmani. Il programma, chiamato Channel Project, fa parte di un’iniziativa più ampia della polizia chiamata Prevent, che consiste nell’interagire con le comunità musulmane e spingerle a combattere l’estremismo denunciando loro stesse gli integralisti. Fin dall’inizio il programma Prevent ha incontrato l’ostilità di molte comunità islamiche, che accusano la polizia di voler incoraggiare la gente a spiarsi l’una con l’altra e di mirare a stigmatizzare e isolare alcuni gruppi.

Sir Norman Bettison, capo della polizia della contea di West Yorkshire e portavoce dell’associazione nazionale della polizia per quanto riguarda il programma Prevent ha tuttavia sottolineato che lo scopo dell’iniziativa è di proteggere giovani vulnerabili. «Non c’è alcuna differenza con il lavoro che viene fatto per prevenire la tossicodipendenza o lo sfruttamento sessuale», ha detto, aggiungendo inoltre: «È facile gettare fango su Prevent perch‚ viene visto come un sistema invadente. Ma se ci sarà un’altra strage terroristica che coinvolge giovani radicalizzati non potremo di nuovo chiederci se avremmo potuto fare di più».

L’email e la visita del poliziotto alla scuola materna ha tuttavia sollevato numerose polemiche in ambito politico. Chris Grayling, ministro dell’Interno ombra, ha dichiarato che così facendo la polizia rischia di «alienare ancora più persone», mentre Chris Huhne, il portavoce liberaldemocratico per gli affari interni ha definito l’accaduto «uno spreco assurdo di tempo da parte della polizia».

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Lorenzo Briotti