ROMA – Pena ridotta della metà per gli stupratori che riconoscono immediatamente la loro colpa. E’ questa la proposta del sottosegretario britannico alle carceri, Crispin Blunt, nel quadro di un progetto volto a ridurre numero e costi della popolazione carceraria britannica.
L’idea, illustrata da Blunt in Parlamento, risparmierebbe alle vittime di violenze sessuali il trauma del processo in tribunale e consentirebbe allo stato di risparmiare milioni di sterline in spese investigative e processuali. Ma – riporta il Daily Telegraph – suscita perplessità perché potrebbe consentire a uno stupratore di uscire dal carcere nel giro di due anni e mezzo. E appare contraddittoria con l’annunciata volontà del governo di imprimere un giro di vite in materia di sicurezza.
Ma Blunt difende la sua idea: “Supponiamo che qualcuno che ha compiuto uno stupro cooperi con le autorità fin dal primo momento. Questo risparmierebbe alla vittima di passare attraverso un processo, di essere sottoposta ad accertamenti o di fornire prove. La mia proposta di incoraggiare lo stupratore ad ammettere la propria colpa fin dal primo momento produrrebbe un beneficio alla stessa vittima”, afferma Blunt, che gode dell’appoggio del ministro della giustizia Kenneth Clarke (lo stesso che ha detto che stuprare una conoscente è uno stupro “di serie b”).
Di parere opposto invece le associazioni che lottano contro la violenza sulle donne, secondo le quali il progetto rischia di alimentare il clima di impunità per atteggiamenti misogini e violenti. Jack Straw, ex ministro degli interni laburista, si chiede: “Come potrebbe mai una pena ridotta della metà contribuire a garantire maggiore sicurezza per la gente?”