GELA – Una badante romena di 43 anni è morta mercoledì all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela per un’intossicazione da metanolo. Una nota del ministero della Salute conferma che si tratta di un caso di intossicazione ma precisa che non vi sono correlazioni con i decessi per metanolo avvenuti recentemente in Repubblica Ceca e Polonia. I centri antiveleni di tutta Italia, aggiunge il ministero, hanno ricevuto l’allerta europea dopo i casi di intossicazioni nei due Paesi citati.
Il ministero della Salute precisa, sulla base di accertamenti dei carabinieri del Nas di Ragusa, che la donna aveva personalmente prodotto un cocktail di sostanze contenente anche alcol metilico (metanolo). Si tratterebbe dunque di un fatto del tutto isolato.
Ma in tutti i centri antiveleni d’Italia è scattata l’allerta metanolo dopo i numerosi casi di intossicazione in Polonia e Repubblica Ceca. Già da domenica la Polonia ha vietato gli alcolici prodotti in Repubblica ceca, con l’esclusione di birra e vino, dopo cinque decessi attribuiti a intossicazione nelle ultime due settimane. Non è chiaro se queste morti siano o meno ricollegabili allo scandalo della grappa al metanolo. Dal canto suo, la Repubblica ceca ha imposto venerdì un divieto di vendita e consumo dei superalcolici, seguita dalla Slovacchia. Finora i morti per i liquori adulterati sembrano essere almeno 21.