BASTIA – La mamma delle gemelline scomparse, Irina Lucidi, è arrivata in Corsica. Secondo quanto appreso dall’Ansaè a bordo di un elicottero degli investigatori che sta sorvolando la zona delle ricerche.
Irina Lucidi è giunta ad Ajaccio a bordo di un aereo privato. Quindi con gli investigatori sta sorvolando in elicottero le zone in cui si sono svolte fino ad ora le ricerche, in particolare l’area di Propriano, dove il marito Matthias Schepp e le figlie Alessia e Livia sono state viste al loro arrivo in Corsica la mattina del primo febbraio; poi Pianottoli, dove è stata notata l’auto dell’uomo nel parcheggio di un supermercato; quindi la zona di Bastia, da dove Schepp è ripartito la sera del primo febbraio per Tolone, e Macinaggio, in particolare la vicina spiaggia di Tamarone dove ieri si sono concentrate le ricerche. E’ probabile inoltre che Irina Lucidi indichi agli investigatori, sul posto, i luoghi nei quali era stata in vacanza negli anni scorsi con il marito e le bambine.
Proseguono poi le indagini su una misteriosa donna bionda vista con Schepp. Un testimone corso, residente vicino a Macinaggio, avrebbe visto l’1 febbraio l’Audi nera di Schepp con accanto l’uomo e la donna bionda che corrisponderebbe alla descrizione fatta da Olga Orneck, la testimone di Propriano. A bordo dell’auto, ha riferito, c’erano le bambine, mentre i due adulti erano dietro l’Audi con il bagagliaio aperto, stavano discutendo e avevano un’aria nervosa. La testimonianza dell’uomo si aggiunge alle tante arrivate alla polizia e delle quali si sta vagliando l’attendibilità.
Anche Olga Orneck ha detto di aver visto i tre in compagnia di una donna la mattina del 1° febbraio, mentre andavano a comprare il giornale. “Li ho notati perché Propriano è un piccolo villaggio dove gli stranieri vengono riconosciuti subito in questo periodo dell’anno – ha spiegato -. La donna avrà avuto tra i 45 e i 50 anni, capelli castani, e indossava un cappotto tre-quarti nero e pantaloni bianchi: non era di Propriano, altrimenti l’avrei riconosciuta”. Secondo la Ornek, la donna e l’uomo, riconosciuto come Matthias Schepp, chiacchieravano come se si conoscessero bene.
