MOSCA – Il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha accusato gli oppositori di aver cercato lo scontro e ipotizzato che si tratti di provocazioni orchestrate all'estero, con evidente allusione a Mosca. Lo riferisce l'agenzia Interfax. ''Non volevano la liberta' di parola ma violenza e vittime'', ha dichiarato il presidente riferendosi ai manifestanti dell'opposizione e accusando i loro leader di aver investito i poliziotti con le loro auto. Saakashvili ha inoltre sostenuto che la Georgia dispone di informazioni per dimostrare che ''le provocazioni sono state organizzate fuori dal nostro Paese'', con evidente allusione alla Russia. ''La Georgia non cedera' e difendera' la propria liberta e indipendenza dai nemici di fuori'', ha dichiarato, sostenendo che le azioni di protesta sono un tentativo ''di distruggere la nostra liberta' e di vendicarsi del nostro esercito che nel 2008 – nel conflitto con la Russia per l'Ossezia del sud, ndr – ha inflitto al nemico danni mai subiti prima in tempi recenti''.
