BERLINO, 1 MAR – Ha ammesso tutto: Peter-Thue R. ha reso piena confessione, oggi, di fronte alla corte del tribunale di Potsdam che lo deve giudicare per aver bruciato vive le sue due figlie di nove e dieci anni. Il duplice omicidio e' avvenuto circa sei mesi fa. L'uomo, un 41enne danese, ha detto di aver agito per disperazione: temeva di perdere l'affidamento delle bambine nella causa con la moglie, dopo aver gia' perso il lavoro e la sua azienda agricola.
Lo scorso agosto, di ritorno da una vacanza ad Amburgo, ha raccontato oggi in tribunale, invece di dirigersi verso i Paesi Bassi Peter-Thue R. ha deciso di deviare per Berlino. Forse gia' stanca del viaggio, una delle due bambine si era lamentata per la nausea, cosi' il padre ha dato a lei a alla sorella delle pillole narcotiche. Mentre le piccole dormivano l'uomo ha deciso di portare a termine il suo folle piano: bruciarsi vivo con le bambine in auto. Acquistata la benzina necessaria, Peter-Thue R. e' uscito dall'autostrada poco prima di raggiungere la capitale tedesca. Si e' fermato in una zona boschiva.
Ha rovesciato il contenuto delle taniche nell'auto e ha dato fuoco a se stesso e alle bambine. A salvare l'omicida e' stato l'istinto di sopravvivenza, che l'ha fatto saltare fuori dall'auto in fiamme, riportando comunque gravi ustioni. Le figlie erano ancora incoscienti. Sono morte per ustioni e soffocamento.
