«Dammi indietro la sua testa e falla riposare in pace», è questo l’appello disperato di Nari N., un uomo di 40 anni, all’assassino della moglie Fatma. Il killer si è introdotto nella casa della coppia irachena a Kerpen, nel Nord Reno-Westfalia, in Germania, il 2 febbraio scorso e dopo aver decapitato la donna in bagno ha portato la sua testa come un trofeo per tutte le stanze dell’abitazione per poi sparire nel nulla.
«Non so come spiegarmi questo crimine tremendo. I miei figli sono spaventati, ogni giorno non fanno altro che piangere. Cerco di consolarli, ma non sempre ci riesco», ha raccontato Nari, rimasto vedovo. Per la polizia locale il delitto resta un mistero, perché l’assassino non ha portato via dalla casa dei coniugi né i soldi né altri oggetti di valore.
È stata la figlia più grande a trovare la madre morta in soggiorno dopo essere rientrata a casa intorno all’1, 15 di notte. La ragazza non ha visto nessuna persona sospetta e non ci sono testimoni.
Adesso per Nari e la sua famiglia, di religione cristiana, non resta che garantire a Fatma una degna sepoltura e per questo ha chiesto al killer di restituirgli la testa della moglie che riposerà in pace tutta vestita di bianco.