A Chemnitz, nella Germania orientale, una donna armata di coltello da cucina si è fatta consegnare qualche migliaio di euro dall’impiegata della Cassa di Risparmio mentre teneva sua figlia di cinque anni per mano.
Gli altri dipendenti dell’istituto bancario però, sono riusciti a fare scattare l’allarme che ha allertato le due stazioni di polizia ubicate nel raggio di 300 metri.
I poliziotti, indossati i giubbotti anti-proiettile ed armi alla mano, hanno fatto irruzione nella filiale ed hanno arrestato la rapinatrice che si è subito arresa.
Diana A., posta sotto custodia cautelare e condotta nel pomeriggio della stessa giornata davanti al magistrato, verso le 17.30 è stata rilasciata ma, dopo avere abbandonato il tribunale di Kaßberg, ha raggiunto il centro della città per procurarsi un altro coltello da cucina e, mezz’ora dopo essere stata liberata, ha ritentato il colpo in un’altra filiale e con le stesse modalità del primo, questa volta senza figlia al seguito che nel frattempo era stata affidata al padre.
La donna, che è stata nuovamente arrestata ed è ora sotto la custodia della polizia, secondo quanto riferito dall’ispettrice di polizia Kindt avrebbe commesso il gesto disperato per ben due volte nello stesso giorno perché aveva bisogno di denaro.
La città di Chemnitz, teatro del fatto, si trova nella ex Repubblica Democratica Tedesca il cui governo, nel 1953, aveva chiamato Karl-Marx-Stadt .
Grazie al referendum del 23 aprile 1990, il 76 per cento dei cittadini si espresse a favore del vecchio nome che tornò ufficialmente in vigore il successivo 1 giugno.