Il ministro tedesco e la tesi “copiata”. Dimissioni? “Un non senso”

BERLINO  – Dimissioni? Un ”nonsenso”: risponde cosi’ il ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg, a chi gli chiede se il ‘Copygate’ – come qualche giornale chiama ormai lo scandalo della sospetta tesi copiata – lo indurra’ ad abbandonare il gabinetto della cancelliera Angela Merkel.

L’aristocratico Guttenberg, 39 anni, non ci pensa neanche a lasciare, ma su di lui la pressione aumenta di giorno in giorno. E’ spuntato anche il sospetto che la tesi di dottorato in giurisprudenza non l’abbia scritta il ministro, o almeno non tutta, ma un suo ‘ghostwriter’. Ne è convinta la Spd, il principale partito all’opposizione, che ha già chiesto un chiarimento urgente al presidente del Bundestag, Norbert Lammert (Cdu).

”C’e’ l’impressione che parti della tesi di dottorato siano state scritte da ‘ghostwriter’ negli uffici dell’amministrazione del Bundestag”, ha detto il capogruppo parlamentare della Spd, Thomas Oppermann. ”Il pubblico ha il diritto di sapere se il servizio scientifico (del Bundestag) è stato utilizzato per scopi privati e se Guttenberg ha scritto il suo dottorato a spese dei contribuenti”, ha aggiunto il parlamentare. Il sospetto segue una notizia pubblicata dal settimanale Der Spiegel, secondo cui Guttenberg (o chi per lui), che all’epoca era solo un deputato, avrebbe utilizzato – senza quasi alcuna modifica – un testo di 10 pagine realizzato dal centro ricerche del Bundestag.

Intanto, secondo il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, sarebbero gia’ 19, contro i 15 di ieri, gli autori dai quali Guttenberg avrebbe attinto senza le dovute citazioni. E secondo il sito GuttenPlag dedicato alla tesi, aumentano anche le parti copiate: a oggi, sono almeno 290 (su 475) le pagine che contengono i passaggi incriminati, rispetto alle 120 di ieri. Per il momento, il 68% della popolazione e’ contrario – secondo un sondaggio – alle dimissioni del ministro. E Guttenberg, forse per dimostrare la sua buona fede, ieri ha rinunciato al titolo di ‘doktor’, almeno fino a quando l’ombudsman dell’Universita’ di Bayreuth (Baviera) – dove ha discusso la tesi – non avra’ controllato pagina per pagina il testo del lavoro. Ma l’ateneo gli ha gia’ chiesto una spiegazione formale sul caso entro due settimane.

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