WÜRZBURG (GERMANIA) – Dalla cassetta delle elemosine alle tasche del parroco. Padre Hans S., un prete tedesco cattolico di settantotto anni, si sarebbe appropriato del denaro che i fedeli avevano donato alla sua chiesa per dare aiuto ai più poveri e deboli e lo avrebbe impiegato per le sue esigenze personali.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Katja Weisensel-Kuhl, la cifra, che ammonterebbe a circa un milione di euro provenienti da donazioni e collette, sarebbe stata impiegata dal prete per pagare l’auto nuova e il conto di una clinica privata oltre che per un’assicurazione sulla vita di 50mila euro e per comprare monete rare destinate alla sua collezione privata.
Durante una perquisizione nei locali frequentati dal prete, la polizia criminale avrebbe trovato numerose buste contraddistinte dalla scritta “ Cassa in nero”, “Denaro fresco” e contenenti denaro contante per 130mila euro.
Inoltre gli investigatori avrebbero anche scoperto che il prete già nel 2009 aveva tentato di far passare come suo il denaro appartenente alla chiesa.
Il giornale tedesco Bild, che riporta la notizia, riferisce che Hans S., al momento dell’arresto, avrebbe fatto una confessione ritirata però il giorno successivo, tuttavia il religioso avrebbe detto di volersi assumere le proprie responsabilità.
L’avvocato di Padre Hans S. avrebbe annunciato che all’udienza del prossimo 20 ottobre il suo assistito potrebbe fare una confessione, ma il giudice Hans Brückner, che ha in carico il processo, avrebbe già espresso la possibilità di una condanna del prelato che rischia dieci anni di carcere.
Il prete accusato proviene dal distretto bavarese di Unterfranken ed ha svolto la sua missione sacerdotale per 40 anni nella parrocchia che sarebbe stata da lui derubata e che si trova nel quartiere Laudenbach di Karlstadt, sempre in Baviera.
