In Germania la scuola può proibire a un allievo di religione musulmana di pregare al di fuori dell’ora di religione. Lo ha stabilito il tribunale superiore amministrativo di Berlino-Brandeburgo, cancellando una precedente sentenza che diceva l’opposto.
La restrizione della libertà di religione da parte della scuola, secondo la sentenza (contro la quale è possibile ancora un ricorso alla Corte d’appello federale), può essere giustificata alla luce di altri diritti costituzionali ugualmente importanti, come la libertà di religione degli altri studenti, i diritti dei genitori e la pace scolastica necessaria per l’espletamento dei compiti istituzionali.
A sollevare il caso era stato Yunus, uno studente musulmano di 16 anni, al quale in prima istanza il tribunale amministrativo di Berlino aveva riconosciuto il diritto di pregare una volta al giorno durante una pausa all’interno della scuola da lui frequentata, il liceo Diesterweg nel quartiere berlinese di Wedding.
Il giudice aveva chiesto anche alla scuola di mettergli a disposizione una stanza per pregare. In due anni è stata usata 16 volte, ha sostenuto in tribunale il legale dell’amministrazione scolastica. Yunus si è difeso affermando di avere trovato a volte difficoltà a farsi aprire il locale: «Alcuni insegnanti – ha detto – non volevano che io pregassi». Yunus per questo pregava con altri sette allievi nei corridoi del liceo, inginocchiato come gli altri sulla propria giacca.