BERLINO, 21 NOV – Sono adesso una dozzina, in Germania, i sospettati di far parte di quella che ormai sembra essere una vera e propria rete terroristica legata al gruppo Clandestinità nazionalsocialista (Nsu), cui fino a oggi sono stati attribuiti dieci omicidi. Lo ha confermato stamani il ministro degli Interni tedesco Hans-Peter Friedrich, nel giorno in cui e' emerso il sospetto che l'omicidio della poliziotta di Heilbronn (ovest), nel 2007, possa essere stato il frutto di una vendetta trasversale.
Il numero ufficiale degli indagati e' salito a cinque e non sono esclusi altri arresti. ''Abbiamo circa una dozzina di nomi, tra sospettati e indagati – ha precisato Friedrich -, ma emergono continuamente nuovi indizi ed elementi''. Attualmente sono in carcere Beate Zschape, l'unica componente dell'Nsu ancora in vita, e Holger G., accusato di fiancheggiamento. Gli altri membri riconosciuti dell'Nsu, Uwe Mundlos e Uwe Boehnhardt, si sono suicidati in circostanze misteriose il 4 novembre scorso, dopo l'ennesima rapina in banca.
Durante la prima riunione della Commissione parlamentare sul caso, stamani, il presidente della polizia criminale, Joerg Ziercke, ha parlato della possibilita' che la poliziotta Michele Kiesewetter, sia stata uccisa per punire alcuni membri della sua famiglia per cui si sospetta un legame con l'estrema destra. Il ministero della Giustizia ha infine reso noto che il governo starebbe valutando una sorta di 'rimborso', di 10mila euro, per le famiglie delle vittime, che il presidente della Repubblica federale Christian Wulff vuole incontrare quanto prima.