Con il tradizionale “bacio delle mani” della Regina Elisabetta II si è chiusa definitivamente l’era di Gordon Brown e si è aperta quella di coalizione di David Cameron. La nomina a primo ministro del leader conservatore britannico è stata ufficializzata da un breve comunicato di Buckingham Palace nel quale si conferma che Cameron ha accettato l’incarico e “ha baciato le mani”, una formula, spiegano le tv, che non è letterale. Un tempo infatti l’atto avveniva realmente, oggi probabilmente si tratta solo di una stretta di mano.
Tra i principali obiettivi del suo governo, ha detto Cameron, “ricostruire la famiglia, ricostruire le comunità, ricostruire la responsabilità”. Ha promesso onestà nell’azione di governo nell’affrontare i problemi – primo fra tutti il deficit – e ha reso omaggio al suo predecessore Gordon Brown “per il suo lungo servizio” e al Labour “grazie al quale la Gran Bretagna è più aperta al suo interno e più compassionevole all’estero”.
Fondamentale, per il nuovo primo ministro inglese, l’accordo con i liberal-democratici di Clegg visto che i Tory hanno vinto le elezioni senza però raggiungere la maggioranza assoluta. David Cameron, 43 anni, formerà, infatti, una “coalizione piena” con i liberal-democratici per “un governo solido” che “affronti i problemi del paese, primo fratutti il deficit”. Queste le prime dichiarazioni del leader conservatore davanti, al numero 10 di Downing Street, residenza che spetta di diritto proprio al Primo Lord della Tesoreria e, quindi, del Primo Ministro.
Clegg l’uomo nuovo. Poliglotta, cosmopolita, filoeuropeo, progressista. Nicholas William Peter Clegg, è la vera novità del panorama politico britannico. Leader dei Liberal-Democratici dal dicembre del 2007, sino al primo dibattito TV tra gli aspiranti premier è rimasto sconosciuto al di fuori degli ‘aficionados’ della politica.
Poi l’esplosione nei sondaggi stile vulcano islandese: grazie a lui la corsa alle elezioni è diventata un rush a tre, con i Lib-Dem a fare il vero ago della bilancia del governo di Sua Maestà, interrompendo a Westminster il tradizionale dominio laburista-conservatore e portando alla nascita di un esecutivo di coalizione che non si vedeva nel Paese dal 1945. Detto questo, l’uomo-nuovo Clegg è tutt’altro che un outsider.
Molto popolare tra i giovani, il jet-set (tra i suoi sostenitori figurano Brian Eno, Harry Potter-Daniel Radcliffe, Colin Firth e Bianca Jagger, prima moglie del cantante dei Rolling Stones) e re incontrastato del popolo di internet, Clegg ha fatto delle riforme – soprattutto nel sistema elettorale e del fisco – il suo vessillo. Negli ultimi giorni di campagna elettorale ha dato l’assalto ad alcune roccaforti laburiste presentando il suo partito come la vera formazione progressista di queste elezioni. “Il New Labour vi ha tradito”, ha dichiarato agli elettori dei collegi, “non il contrario”.
Una Regina 13 premier. Uno “straordinario” periodo al servizio del Paese: così l’ex vicepremier conservatore Lord Heseltine, che fu numero due di John Major, sulla regina Elisabetta II, che ha visto passare a Downing Street 13 premier. Il primo con cui ebbe a che fare Elisabetta II, incoronata il 2 giugno del 1953 dopo la morte del padre re Giorgio nel febbraio del ’52, fu Winston Churchill, tornato a Downing Street nel 1951-1955 dopo la sconfitta del 1945. Poi ce ne sono stati altri 13, da ultimo il neo-primo ministro conservatore David Cameron.
Dopo Churchill, a Downing Street sono passati i conservatori Anthony Eden (1955-1957), Harold Macmillan (1957-1963), Sir Alec Douglas-Home (1963-1964), Edward Heath (1970-1974), Margaret Thatcher (1979-1990) e John Major (1990-1997); e i laburisti Harold Wilson (1964-1970 e 1974-1976), James Callaghan (1976-1979), Tony Blair (1997-2007) e Gordon Brown (2007-2010).
Le congratulazioni. Il presidente statunitense Barack Obama ha telefonato al nuovo primo ministro britannico David Cameron per congratularsi dell’incarico di governo. “Non vedo l’ora di incontrare il primo ministro britannico al G8 e al G20 in giugno. Inoltre io e Michelle abbiamo invitato il premier Cameron e la moglie Samantha a visitare Washington questa estate”.Ha detto poi in un comunicato Obama.
Anche il presidente francese Nicolas Sarkozy ha inviato “le sue più vive felicitazioni” al nuovo premier britannico augurandosi “di poter lavorare con lui al rafforzamento della cooperazione e degli eccezionali legami intessuti tra Francia e Regno Unito”. In un comunicato diffuso dall’Eliseo, Sarkozy formula a Cameron “gli auguri più calorosi per il successo nella sua importante missione”.
“Come ha avuto modo di sottolineare nella sua visita di stato del marzo 2008, il presidente della Repubblica è convinto della forza, della vitalità e del carattere indispensabile dell’intesa tra il Regno Unito e la Francia”, si legge ancora nel comunicato. “In un mondo in preda a profondi cambiamenti, (il presidente) sottolinea che è insieme che i due paesi faranno sentire la loro voce e agiranno con efficacia, sia per quanto riguarda le loro responsabilità sulla sicurezza globale, sia per superare la crisi finanziaria e lottare contro i cambiamenti climatici”, afferma ancora Sarkozy nel suo messaggio a Cameron.
