LONDRA – Lord Bell, esperto in pubbliche relazioni e fondatore della più nota agenzia britannica di lobbying, che ha contribuito all’ascesa di Margaret Thatcher nel 1979, è finito nel mirino del Bureau of Investigative Journalism. In un’indagine sotto copertura, pubblicata sul quotidiano Independent, il senior executive di Bell Pottinger sarebbe stato registrato mentre si vantava di avere un accesso privilegiato al cuore del Governo britannico.
Il quotidiano Independent afferma che l’agenzia Bell Pottinger avrebbe usato il suo accesso a Downing Street per mettere in contatto David Cameron con il premier Cinese per conto di uno dei loro clienti d’affari. Non solo, l’agenzia di lobbying vanterebbe una linea diretta anche con il ministro degli esteri William Hague, con il capo del personale del primo ministro, Ed Llewellyn e con uno dei suoi più stretti consiglieri Steve Hilton. Scorrendo la lista si scopre che la società era in grado di manipolare i risultati di Google per insabbiare violazioni dei diritti umani e casi di sfruttamento del lavoro minorile e che Bell Pottinger dispone di un team in grado di riordinare la copertura negativa dei suoi clienti da parte di Wikipedia.
I reporter del Bureau si sono proposti come agenti del governo dell’Uzbekistan – tuttora governato da una brutale dittatura responsabile di omicidi, violazioni dei diritti umani e sfruttamento del lavoro minorile – e come rappresentanti dell’industria del cotone. Il tentativo era di scoprire che genere di promesse la società di lobbying inglese era disposta a fare quando si propone ai clienti, che tecniche usano e quanto del loro lavoro è trasparente.
In Uzbekistan il lavoro minorile è sfruttato nei campi di cotone per soddisfare le quote di stato. Il paese è stato classificato dal Thik tank Freedom House come il peggiore dei peggiori dei regimi repressivi.
L’ufficio ha contattato dieci imprese di Londra. Due hanno prontamente rifiutato l’affare, molte altre non hanno mai risposto, mentre cinque, tra cui la Bell Pottinger, sembravano disponibili a collaborare con i fittizi rappresentanti Uzbeki.
David Cameron ha promesso di affrontare la questione del lobbying cinque anni fa e poi di nuovo l’anno scorso, dicendo che si trattava del prossimo “grande scandalo in attesa di accadere” che “ha macchiato la nostra politica troppo a lungo, un problema che mette in risalto il rapporto troppo stretto tra politica, governo, imprese e denaro”.
Nel corso di due incontri sotto copertura nel mese di giugno e luglio 2011 presso i suoi uffici Chancery Lane, senior manager di Bell Pottinger ha mostrato pochi segni di scoraggiamento dinanzia alla terribile fama dell’Uzbekistan. Hanno parlato apertamente del lavoro che la società aveva fatto con altri regimi che violavano i diritti umani, tra cui lo Sri Lanka e la Bielorussia e di come loro siano in grado di percorrere i corridoi del potere per conto dei clienti.
Tim Collins, amministratore delegato di Bell Pottinger Public Affairs, ha detto ai reporter sotto copertura che era stato il capo di Mr Llewllyn al Concervative Central Office e aveva lavora con Cameron e Osborne al Conservative Research Department.
“Ho lavorato con gente come Steve Hilton, David Cameron, George Osborne per più di 20 anni. Non è un problema far arrivare i messaggi”, ha detto.
Il suo collega David Wilson si è vantato che l’agenzia era la più potente nel paese e ha chiesto se poteva aiutare ad organizzare un incontro tra il premier Cameron e il presidente Uzbeko, nonostante il protocollo richieda che questi incontri vengano organizzati dalle ambasciate. Ha detto: “Possiamo facilitare le cose”.
La denuncia ha spinto il leader dell’opposizione laburista Miliband a chiedere che la questione delle lobby venga ora discussa in Parlamento. Una portavoce del primo ministro ha detto: “Non è assolutamente vero che Bell Pottinger o qualsiasi altra società di lobbying ha alcuna influenza sulla politica del governo”.
