ATENE – E’ allarme Aids ad Atene dopo che, negli ultimi giorni, 10 prostitute illegali sono risultate positive al test del virus Hiv e un centinaio sono state arrestate e sottoposte ad analisi mediche. Un allarme che il governo ha cercato di gestire in un modo che ha destato polemiche in tutto il mondo: il sito della polizia greca ha pubblicato le foto, con nome e indirizzo, delle donne malate. Il sindaco di Atene, Yiorgos Kaminis, ha chiesto una riforma delle leggi che regolano l’esercizio della prostituzione (che in Grecia è legale), dopo un tanto atteso giro di vite sui bordelli clandestini nel centro della capitale greca che ha portato sinora in prigione 96 prostitute soprattutto provenienti dai Paesi dell’Est Europa.
La scoperta che una decina di queste donne sono affette dal virus HIV, e la notizia del conseguente aumento dei casi di Aids registrati negli ultimi mesi, ha scatenato una vera e propria psicosi ad Atene. Dopo che i media hanno diffuso la notizia dell’arresto delle prostitute infette, oltre mille persone – che avevano usufruito delle prestazioni sessuali a pagamento senza protezione – hanno chiamato il Centro per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione (Keelpno) per chiedere come regolarsi. Tra questi anche diversi ragazzi di meno di 16 anni. “Le rivelazioni quotidiane relative ai postriboli illegali – ha detto il sindaco in un comunicato – fanno aumentare in modo drammatico la necessità di un trattamento realistico e legale delle loro condizioni operative”.
La Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids (Lila) denuncia ”i gravissimi fatti” che in queste ore si stanno verificando in Grecia nei confronti delle persone che vivono con il virus Hiv. ”Veri e propri rastrellamenti – scrive la Lila – nelle strade e nei bordelli illegali, dove a giovani ragazze viene imposto il test Hiv, con il completo disprezzo delle indicazioni di tutte le agenzie internazionali e dei diritti umani”. Ma quel che è peggio, aggiunge l’associazione commentando l’allarme Aids che arriva da Atene, è che ”persone trovate positive al test vengono date in pasto ai media con tutte le informazioni. Una gogna inaccettabile, che non ha altra motivazione se non quella di guadagnare consensi in vista delle elezioni che si terranno il prossimo 6 maggio”.
