Grecia: quinto sciopero generale contro l’austerity, Paese paralizzato

Un nuovo sciopero generale, il quinto, contro il piano di austerità ha  paralizzato la Grecia martedì 29 giugno. Fermi i trasporti ferroviari, perturbati quelli urbani, marittimi e il traffico aereo interno, chiusi ospedali (salvo emergenze), scuole, banche, uffici pubblici, dogane e parzialmente il commercio. Black out informativo nazionale in virtù dell’adesione dei giornalisti.

La Federazione dei marittimi non ha aderito allo  allo sciopero, ma lo hanno  fatto alcuni sindacati vicini al partito comunista che stamane hanno tentato di bloccare al Pireo, dove è dislocata la polizia, il traffico dei traghetti per le isole.

Ha aderito alla protesta parte del personale a terra degli aeroporti, creando problemi ai voli interni, ma lavorano normalmente i controllori di volo garantendo il traffico internazionale e i voli turistici charter. I controllori pur condividendo le ragioni alla base dello sciopero non hanno aderito per non danneggiare ulteriormente il turismo già in crisi.

Lo sciopero è stato convocato dai sindacati del settore pubblico Adedy, privato Gsee e comunista Pame in particolare contro la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro varate dal governo e che debbono essere votate dal parlamento. La riforma previdenziale prevede congelamenti e tagli e l’elevazione a partire dal 2015 dell’età pensionistica e contributiva per tutti, uomini e donne, a 65 anni e 40 di contributi. Malumori al riguardo, e in merito alla riforma del mercato del lavoro, esistono anche in seno al partito di governo Pasok.

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Emiliano Condò