Non accenna a calmarsi l’alta tensione ad Atene nel giorno della commemorazione di Alexandros Grigoropoulos, il ragazzo ucciso un anno fa durante scontri tra manifestanti e polizia.
Nella capitale e in altre città greche molte persone sono scese in piazza per partecipare a manifestazioni, presto sfociate in nuovi scontri.
Nel centro di Atene gli agenti (ne sono stati schierati 12mila) hanno usato gas lacrimogeni contro gruppi di giovani che lanciavano sassi e petardi al loro indirizzo.
Il corteo ha raggiunto le sedi del Parlamento e dell’Università : qui, nel tentativo di entrare, alcuni dimostranti hanno picchiato e ferito alla testa il rettore. Il ministro dell’ordine pubblico Michalis Chrisochoidis ha ribadito che «la polizia continuerà a compiere il suo dovere di proteggere i cittadini e non consentirà che i vandali mettano di nuovo a sacco Atene».
La polizia ha compiuto decine di fermi, soprattutto nei confronti di giovani mascherati che hanno cercato di distruggere negozi e banche, bruciando cassonetti dell’immondizia.
Tra sabato e domenica sono state fermate più di cento persone, di cui 80 arrestate, inclusi cinque italiani – quattro uomini e una donna -, albanesi e spagnoli. Una parte dei fermi è avvenuta dopo un’irruzione in un centro sociale nel sobborgo ateniese di Keratsini, dove è stata occupata per protesta la sede del consiglio comunale, e sequestrato materiale per la costruzione di molotov, mazze, una granata luminosa, maschere e occhiali antigas. Altri incidenti sono avvenuti a Exarchia. Centinaia di scuole e facoltà universitarie sono occupate.
