
ATENE – Un accordo in extremis tra Europa e Tsipras, accordo che il premier greco starebbe valutando dopo aver dapprima opposto un “no”. Juncker avrebbe detto a Tsipras: se accetti firmiamo anche stasera. Accettare le proposte più dolci della Ue, come delle nuove scadenze per il debito, è accettare anche di schierare il governo a favore del “sì” e non del “no” al referendum. Fantasma buono.
Buono perché è quello che tutti vogliono, fantasma perché al momento non sembrano essercene le condizioni a meno che…in Grecia i bancomat chiusi, l’incertezza sul pagamento di tutto, non stiano erodendo consenso; a meno che dentro il pacchetto Juncker non ci sia quello che solo i governi e non la Commissione possono dare ai greci e che per ovvi motivi non hanno intenzione di dare: la cancellazione del debito pregresso.
Un sogno che il governo greco coltiva, quello della cancellazione, ma che l’Europa non può concedere: se davvero avvenisse, perché gli altri Paesi dovrebbero accettare di continuare a pagare il proprio?
Il fantasma buono nasce più dalla suggestione dalle ultime ore della clessidra, quella che a mezzanotte dichiarerà la Grecia insolvente col Fmi per via di una rata di prestito da 1,6 miliardi che Atene non restituirà , che da una vera novità . La notizia appare su un giornale greco, Kathimerini, e viene ripresa da tutti i siti. Anche se tendenzialmente infondata, la sua verosimiglianza nasce dal fatto che tutti ci sperano, anche se la bozza che circola è quella vecchia, non ci sono nuove proposte all’orizzonte.
In sostanza il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker avrebbe detto a Tsipras che sarebbe disposto a convocare un Eurogruppo già martedì sera per stanziare subito nuovi aiuti se Tsipras accetta per iscritto i termini proposti sabato scorso. Non solo: Juncker avrebbe offerto anche un riscadenzamento del debito greco se al referendum di domenica vinceranno i “sì” al piano Ue.
Sempre indiscrezioni dicono che Tsipras a sua volta avrebbe chiesto un programma di salvataggio di due anni al fondo Esm, quello europeo, insieme a una ristrutturazione del debito. “Ristrutturazione”, “riscadenzamento”, la sostanza non cambia: paghi, magari con scadenze lentissime e nel corso di decenni, ma paghi perché “cancellazione” per motivi politici non può rientrare nel vocabolario Ue.
Il quotidiano greco sostiene che Tsipras starebbe valutando, ma questo fantasma buono o si manifesta nel pomeriggio oppure resta una semplice suggestione.
