Guerra in Ucraina, Kiev accusa: "Russia ha bombardato il corridoio umanitario a Mariupol" (foto ANSA)
La Russia avrebbe violato il cessate il fuoco bombardando il corridoio umanitario da Zaporizhzhia a Mariupol. “Queste azioni dell’esercito russo non sono altro che genocidio contro il popolo ucraino”, afferma il ministero della Difesa dell’Ucraina sottolineando che per provvedere all’evacuazione dei civili “sono state sgombrate e sminate le strade. Tuttavia il nemico non ha lasciato andare via donne, anziani e bambini”.
Inoltre l’esercito russo, secondo quanto rivela il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, terrebbe in ostaggio, sempre a Mariupol, 300mila civili, impedendo così l’evacuazione umanitaria nonostante gli accordi con la mediazione del CICR (Comitato internazionale della Croce Rossa, ndr). Tra questi un bambino sarebbe morto di disidratazione.
A Mariupol, i 200mila residenti dal 2 marzo, cioè da quando i russi l’hanno circondata, non hanno accesso né ad acqua corrente, né alla corrente elettrica e sono al gelo senza riscaldamento: è quanto denuncia l’ong per i diritti umani Human Rights Watch.
“I civili di Mariupol sono intrappolati in un incubo gelato e arido senza luce e vivono sotto la costante minaccia dei bombardamenti russi”, dichiara in una nota Jonathan Pedneault, dirigente di Hrw. “Le forze russe e ucraine devono prendere i necessari provvedimenti per permettere ai civili di lasciare la città e di soddisfare i bisogni più elementari per coloro che restano”. Il 6 marzo, denuncia Hrw, una cannonata ruyssa ha colpito un ripetitore di telefonia mobile, rendendo il coordinamento dei soccorsi praticamente impossibile.