
Guerra in Ucraina, paura nucleare in Belgio: boom di vendite pillole di iodio. In Italia si cercano bunker
La guerra in Ucraina e i combattimenti intorno alle centrali nucleari hanno innescato in Belgio un boom della domanda di pillole anti-radiazioni a base di iodio. Le compresse vengono distribuite gratuitamente dalle farmacie su semplice presentazione della carta d’identità.
Guerra in Ucraina, paura nucleare: in Belgio boom di vendite pillole di iodio
In Belgio infatti si sta registrando un’impennata di vendite delle pillole allo iodio. Tutto questo perché lo iodo combatte le radiazioni e il Belgio è un paese dove sono funzionanti centrali nucleari. Il popolo fiammingo è già abituato ad usare medicinali di protezione da radiazioni. Solitamente, basta recarsi in farmacia per ricevere gratuitamente le compresse di ioduro di potassio.
Subito dopo lo scoppio del conflitto, sono state distribuite 1.500 scatole da 10 compresse quando è giunta la notizia della battaglia nei pressi di Chernobyl. Il timore, insomma, che possa esserci un incidente simile a quello del 1986 in qualche centrale nucleare o peggio ancora, la minaccia di una guerra a larga scala con l’uso di armi atomiche, sta correndo in Belgio.
Paura della bomba atomica in Italia
Un fenomeno simile, anche se su una tipologia di produzione diversa, sta accadendo anche in Italia. Un imprenditore del settore dei bunker antiatomici ha dichiarato giorni fa di ricevere molte richieste in Italia, specie dal Nord del Paese.
Come ha spiegato all’Huffpost Giulio Cavicchioli, titolare della “Minus Energie” di Mantova, azienda leader in Italia nella realizzazione di rifugi sotterranei NBC (protezione nucleare-batteriologica-chimica), “mai si era vista questa frenesia nella ricerca di bunker. Le persone mostrano una forte spinta emotiva”. A richiedere la costruzione di bunker sono soprattutto cittadini del ceto medio, “in particolare avvocati” sostiene il titolare di “Minus Energie”. “Li richiedono cittadini normali, quasi tutti però hanno in comune il fatto che sono proprietari di casa, perché così lo possono far costruire nella loro proprietà. La loro più grande preoccupazione è proteggere i figli” continua Cavicchioli.