L'AJA, 25 LUG – In completo giacca e cravatta nero, la faccia stanca e l'aria dimessa, da ex magazziniere anonimo, qual era prima dell'avventura politica cominciata nel 1990, il serbo croato Goran Hadzic, ultimo criminale della guerra dei Balcani arrestato mercoledi' scorso a poche decine di chilometri da Belgrado, si e' rifiutato di dichiararsi colpevole o innocente oggi alla sua prima apparizione davanti ai giudici del tribunale internazionale dell'Aja.
''Vostro onore, il signor Hadzic non si dichiarera' ne' colpevole ne' innocente, oggi'', ha riferito il suo legale Vladimir Petrovic al giudice O-Gon Know, nel corso di una udienza rapida, durata meno di un quarto d'ora.
Il giudice del Tpi ha preso atto della volonta' di Hadzic di avvalersi del diritto del regolamento che lascia all'imputato la possibilita' di presentarsi entro 30 giorni per rispondere allo stesso quesito, annunciando che ''una nuova udienza sara' convocata nei tempi dovuti''.
Ex magazziniere, nel 1990 Hadzic ha aderito al progetto della grande Serbia propugnato da Milosevic, facendo una carriera politica rapidissima. Nel settembre del 1991 fu eletto presidente dell'autoproclamata ''repubblica serba di Krajina' in Croazia e da questa posizione guido' la pulizia etnica dei serbi contro i croati. Contro di lui pendono 14 atti di accusa per crimini di guerra e contro l'umanita', compiuti durante la guerra di Croazia (1991-95). Tra questi, c'e' anche il massacro di Vukovar, la ''citta' martire'' simbolo della guerra di Croazia: venne rasa al suolo e furono uccisi 1.100 civili, mentre cinquemila furono fatti prigionieri e deportati in Serbia. L'episodio piu' cruento – con il quale Hadzic si guadagno' il triste soprannome di 'macellaio di Vukovar' – fu compiuto il 20 novembre del 1991: 261 croati ricoverati nell'ospedale furono prelevati, torturati e uccisi.
Hadzic si e' presentato oggi ai giudici dell'Aja in completo nero e cravatta 'regimental', a righe bianche e nere, ed ha mantenuto per tutta l'udienza un atteggiamento impassibile.
Nessun berretto in testa, come quello indossato provocatoriamente da Mladic, e nessun comizio, come quello fatto da Karadzic alla sua prima apparizione, e neppure nessun atteggiamento irrispettoso e di sfida contro la Corte, come quello tenuto da Mladic nella seconda udienza preliminare, tanto da farsi espellere dall'aula.
Hadzic e' rimasto seduto, in silenzio, con l'aria quasi spaesata, tormentando qualche volta i baffi imbiancati.
Le uniche risposte date direttamente al giudice O-Gon Know sono state un ''si'' e un ''no'', quando gli e' stato chiesto se le generalita' che gli erano state lette erano corrette e se aveva questioni da porre. Imbolsito e stempiato, con un accenno di riporto, il ''macellaio di Vukovar'' dimostra piu' dei suoi 53 anni.
Meno noto alla stampa internazionale rispetto all'ex presidente della ex Jugoslavia Slobodan Milosevic, all'ex generale serbo-bosniaco Rakto Mladic e all'ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic, Hadzic e' l'ultimo dei 161 criminali di guerra ricercati dalla giustizia internazionale per i crimini commessi durante il conflitto dei Balcani: con il suo arresto, mercoledi' scorso nei pressi di Krusedol, un villaggio a nord di Belgrado, a 18 anni dalla sua nascita il Tpi puo' considerare compiuta la propria missione.
