
Fiammetta e Alessandro, una piccola ma grande storia d’amore, di vita e di morte. Fiammetta Cappellini viveva ad Haiti, lavorava per una Ong, una organizzazione non governativa di sostegno ai paesi e ai popoli ultimi nella scala del reddito, della qualitร della vita, perfino della sopravvivenza.
Ad Haiti Fiammetta diventa mamma, mamma di Alessandro che oggi ha due anni. Sono entrambi lรฌ, ad Haiti, il giorno del terremoto, la mamma e il bimbo. Sono italiani e, quando arrivano i soccorsi italiani, si apre per entrambi la possibilitร di salvarsi, di andarsene, di tornare a casa.
Fiammetta in un primo momento decide che non se ne parla: il suo lavoro รจ ad Haiti, di restare ad Haiti lo comanda la sua coscienza e la sua dignitร , il rispetto per se stessa, per quel che ha scelto di essere nella vita. Resterร , questa รจ la sua scelta, insieme al piccolo Alessandro che รจ suo figlio.
Ma, dopo tre giorni, Fiammetta guarda una bottiglia, una semplice bottiglia. E’ l’ultima che ha in casa, contiene l’ultimo litro di acqua potabile. E Fiammetta guarda Alessandro. Non puรฒ che cambiare idea: il bambino prenderร quell’aereo che sta per riportare in Italia gli italiani ad Haiti. E’ una scelta di responsabilitร , scelta di madre.
Fiammetta perรฒ no, su quell’aereo non salirร . Il dovere e la coscienza di madre le impongono di rimandare Alessandro dai nonni italiani. Il dovere e la coscienza di essere umano le impongono di restare ad aiutare uomini e donne di Haiti. All’aeroporto di Port au Prince una tv coglie il momento in cui la mamma imbarca il bambino: le braccia lo accompagnano, lo sospingono nel portellone dell’aereo. Le lacrime, rattenute ma irrefrenabili, accompagnano e sottolineano questo distacco, questo lascito che non รจ abbandono.
Raccontano che Alessandro ha dormito per quasi tutto il viaggio. Noi lo abbiamo visto al suo arrivo, all’aeroporto italiano. Infagottato in una giacca a vento quasi piรน grande di lui, i suoi passettini sulla pista di cemento, la manina levata in alto a cercare la mano della nonna. Alessandro, due anni, il cui volto รจ la meravigliosa mescolanza tra due popoli. Alessandro, mandato dalla mamma a salvarsi. Alessandro che forse oggi si chiede perchรฉ la mamma non รจ con lui. Alessandro cui Fiammetta ha regalato l’orgoglio di poter dire domani: quel giorno mia madre non mi ha lasciato solo, mi ha spiegato come e perchรฉ si vive.
