I profughi dall'Ucraina, tanti e benvenuti perché bianchi e istruiti. Ma non vaccinati FOTO ANSA
Nessuno fa storie sui profughi che arrivano e continueranno ad arrivare dall’Ucraina: non fa storie la Polonia, non fa storie neanche l’Ungheria. Paesi che fino a poco tempo fa quasi non facevano entrare nessuno. E’ facile farli entrare perché sono bianchi, istruiti, sono come ogni cittadino europeo insomma. Quando invece un profugo e di colore e viene da un paese africano il discorso cambia purtroppo. C’è però un piccolo problema, sollevato per esempio da Luca Zaia: l’Ucraina ha un tasso di vaccinazione del 35%, e la maggior parte con Sputnik.
L’Italia allora sta lavorando per favorire le vaccinazioni ai profughi in arrivo dall’Ucraina. L’Ucraina infatti al momento ha una tasso di vaccinazione contro il Covid molto basso: solo il 34,5% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 35,6% ha ricevuto la prima dose. Sull’argomento è intervenuto il governatore del Veneto Luca Zaia chiedendo che per i profughi bisogna “attuare subito una deroga al super green pass, che non possono avere perché, anche i vaccinati, lo sono con lo Sputnik. Quindi l’Ema deve riconoscere al più presto questo vaccino altrimenti i cittadini ucraini in fuga dalla guerra si troveranno di fronte a un blocco insuperabile di tipo sanitario”.
Dal canto suo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute ha avvertito: prima dello scoppio della guerra, l’Ucraina viveva dal punto di vista del Covid una situazione “problematica, come tutto l’est Europa. Abbiamo più dati dalla Russia è lì la situazione è tragica, c’è una copertura vaccinale del 54% della popolazione, e questo ha provocato centinaia di migliaia di morti. Dall’Ucraina abbiamo meno dati disponibili ma pensiamo che la protezione sia inferiore a quella della Russia, quindi è ancora più problematica”. Ricciardi quindi ha indicato che “le regioni che accolgono i profughi dall’Ucraina dovranno attrezzarsi per vaccinarli. Nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto per le persone di terza età, questo non è stato fatto in patria. E quindi dovremo attrezzarci per farlo qui”.
Intanto tutta l’Unione europea si attrezza per accogliere l’enorme flusso di profughi provenienti dall’Ucraina.
Nel nostro Paese, secondo le stime dell’Associazione Culturale Europea Italia-Ucraina sono attesi centinaia di migliaia di profughi.