La produzione parallela, contraffatta e fuori brevetto, rende al mercato nero più della cocaina. Con il vantaggio che con il lucrosissimo businness non si corre il rischio di finire in galera per anni.
«Se un euro di cocaina fa guadagnare sedici euro, 60 euro spesi per acquistare un principio attivo, una volta sul mercato come componente di pillole contraffatte, possono generare un guadagno di 150mila euro» ha detto il capo dell’unità crimini finanziari e tecnologici di Europol, Carlo van Heuckelom, intervenendo giovedì 16 aprile alla conferenza organizzata dal Consiglio d’Europa che ha raccolto per due giorni a Basilea esperti nella lotta alla contraffazione di prodotti farmaceutici di oltre 40 paesi.
Dal rapporto Medicrime emerge che non è solo il Viagra ad essere contraffatto. L’industria farmaceutica denuncia il ricorso sempre più grande a surrogati non autorizzati. Contraffatti sono per esempio medicinali salvavita come quelli oncologici. E poi anche lenti a contatto, preservativi, medicinali generici. La preoccupazione è fondata anche dalla previsione di una inesorabile crescita di questo mercato: la crisi finanziaria ha acuito la tendenza alla medicina fai da te e alla ricerca di medicine a buon mercato. Anche senza l’avallo del medico o del farmacista.