BRUXELLES – ”La Commissione europea non è contraria, molti stati membri sì. Quindi ci sarà da lottare”. Così il ministro Roberto Maroni fa il punto sulla questione più sensibile per l’Italia di fronte di quello che definisce ”rischio di emergenza umanitaria catastrofica”, ovvero lo ‘smistamento’ dei rifugiati che dovessero riversarsi in Europa.
A conclusione del Consiglio europeo Affari interni il ministro non da’ indicazioni su quali siano gli stati membri contro i quali ”lottare”. Ma il ministro tedesco Thomas De Maiziere, che ad una televisione tedesca dichiara che ”non possiamo lasciare entrare in Europa tutti gli africani poveri solo perché al momento forse non trovano lavoro in Libia”, non partecipa neppure al pranzo tra i ministri, il momento in cui si è trattato l’argomento della crisi nordafricana.
Anche il ministro francese Brice Hortfeux non partecipa al pranzo, ma secondo il ministro Maroni la Francia fa parte del ”gruppo mediterraneo” che ha firmato la lista delle richieste di aiuti da presentare alla Ue. Sicuramente contro la ‘redistribuzione’ dei migranti è la Svezia, il cui ministro Thomas Billstrom si esprime chiaramente prima ancora che il Consiglio cominci. E sulla stessa linea sono, secondo fonti diplomatiche europee, gli altri paesi scandinavi ma anche Gran Bretagna e Austria.