ROMA – Un gruppo di miliardari inglesi riapre la caccia all’oro di Hermann Göring, fondatore della Gestapo e braccio destro di Adolf Hitler, che verso la fine della secondo guerra mondiale avrebbe nascosto nelle profondità del lago di Stolpsee, a nord di Berlino. Göring prelevò oro alla banca centrale polacca per un valore di 1,5 miliardi di dollari quando l’Armata Rossa, nella primavera del 1945, cominciò la sua avanzata sulla Germania. Arrestato pochi giorni più tardi in Baviera e condannato a impiccagione per crimini contro l’umanità durante il processo di Norimberga, si suicidò con il cianuroprima dell’esecuzione, portando con se il segreto sull’oro nascosto.
I miliardari inglesi disporranno di un sommergibile che munito di strumenti altamente tecnologici scandaglierà i 400 ettari di fondale del lago Stolpsee, basandosi su documenti inediti ritrovati nell’archivio federale di Coblenza e su una mappa del tesoro fornita dal testimone oculare Eckhard Litz, che sostiene di aver visto i tedeschi nascondere l’oro nel lago. Litz ha dichiarato di ave visto “almeno trenta uomini, credo che fossero schiavi polacchi. Erano magri e indossavano le uniformi dei reclusi nei lager. I soldati gli puntavano le armi addosso e li costringevano a caricare le casse sui gommoni. Per sei volte hanno fatto la spola. arrivavano al centro del lago e buttavano giù”. A lavoro ultimato gli schiavi polacchi furono uccisi, come emerge dal racconto del testimone: “l’ultima cosa che vidi furono i lampi delle mitragliatrici che li rasero al suolo. Un rumore assordante di morte”.
Una testimonianza che ha suscitato la curiosità dei miliardari e li ha spinti ad intraprendere la ricerca, già tentata nel 1981 da Erich Mielke, capo del controspionaggio della Germania dell’est Stasi, che rastrellò i fondali del lago alla ricerca del tesoro invano. Ma Mielke non poteva contare sulla mappa di Litz, la sua fonte era Gerd Heidemann, ex reporter del settimanale “Stern” considerato collaboratore della polizia segreta, lo stesso uomo che nel 1983 annunciò al mondo la scoperta dei “Diari di Hitler”, poi rivelatisi un falso.
La caccia all’oro è aperta per gli Indiana Jones inglesi, anche se non manca lo scetticismo di Hans Jürgen Heymann, direttore dell’ufficio di Eberswalde, comune dal quale dipende il lago, che spiega: “ogni due o tre anni i giornali rilanciano avventure come questa. E’ il caso che si diano una mossa e che depositino la documentazione necessaria. Altrimenti non ci saranno i tempi per l’autorizzazione”. Anche il portavoce dell’archivio di Berlino dove sono custoditi i dossier sul nazismo è perplesso, dato che “nessun nuovo file è emerso di recente”. La dispendiosa caccia sarà sicuramente un divertente passatempo per i miliardari inglesi, e nel caso di un reale ritrovamento anche un un cospicuo rimborso miliardario che scriverebbe i loro nomi nella storia.
