LONDRA – Bufera su Scotland Yard per le relazioni pericolose del suo commissario capo Sir Paul Stephenson: il 'numero uno' di Scotland Yard avrebbe usufruito di 20 giorni di cure gratis in una spa di lusso grazie ai buoni auspici di Neil Wallis, ex vicedirettore di News of the World e uno degli indagati. E mentre oltreatlantico il New York Times dedica un lungo affondo al ruolo controverso svolto dalla Metropolitan Police nello scandalo delle intercettazioni, il vicepremier britannico Nick Clegg ha detto alla Bbc di essere ''estremamente preoccupato'' per l'impatto che lo scandalo delle intercettazioni sta avendo sulla reputazione delle forze dell'ordine.
Tra voci sempre piu' forti che chiedono la testa di Stephenson, il ministro dell'interno Theresa May ha preannunciato per domani una comunicazione ai Comuni sulle relazioni tra la Metropolitan Police e Chamay Media, lo studio di Pr guidato da Wallis. Clegg ha detto che vuole sospendere il giudizio fino a dopo la deposizione di Stephenson davanti a una commissione dei Comuni – e' in programma martedi' come quella di Rupert Murdoch – ma ha aggiunto che ''quando il pubblico comincia a perdere fiducia nella polizia e' una questione molto piu' seria e siamo davvero nei guai. Ecco perche' e' importante che il suo capo risponda a tutte le domande e che risponda in modo esauriente''.
Il soggiorno 'tutto pagato' del capo di Scotland Yard nella spa dell'Hertsfordshire e' finito oggi in prima pagina sul Sunday Times, uno dei giornali del gruppo Murdoch. Sir Paul e la moglie avrebbero passato venti giorni nel centro benessere rappresentato dalla ditta di Wallis dopo un'operazione a una gamba subita dal commissario. La rivelazione e' tanto piu' imbarazzante perche' Wallis, noto nel mondo giornalistico come 'Wolfman', uomo-lupo, ha lavorato nel 2009 e 2010 come consulente di pubbliche relazioni per Stephenson.
Potrebbe essere un tassello di un mosaico assai piu' vasto di collusioni tra polizia e gruppo Murdoch. Il New York Times oggi rivela che fu solo nell'autunno 2010, dopo un'inchiesta pubblicata in settembre dal giornale americano, che Scotland Yard ha cominciato a esplorare il tesoro di dati sequestrati nel 2006 all'investigatore privato Glen Mulcaire: 11 mila pagine di appunti e 4.000 numeri di telefoni potenzialmente spiati. In quei quattro anni funzionari della Metropolitan Police avevano assicurato giudici, avvocati, potenziali vittime e mass media che non c'era alcuna prova di sistematiche intercettazioni da parte dei giornali di News International: secondo Scotland Yard quello che sta facendo crollare uno dei piu' potenti imperi editoriali del mondo sarebbe stato un ''incidente isolato''.
