Non è servita a nulla l’intervista del presidente del Sinn Fein, Gerry Adams, che ha rivelato alla tv irlandese di essere stato molestato dal padre. Il presidente aveva infatti indirizzato proprio al fratello Liam, latitante perché accusato dalla fiÂglia Aine di averla sottoposta a sua volta ad abusi violenti e sesÂsuali, le sue rivelazioni con l’intento di spronarlo a costituirsi.
Liam ha, infatti, fatto sapere che non intende consegnarsi alla polizia dell’Irlanda del Nord (Psni), perché, come ha spiegato il legale di Adams, non ritiene di poter avere un equo processo in Irlanda del Nord a causa di quanto è stato riportato dai media. Sempre tramite il suo avvocato, Liam ha detto all’Irish News che respinge ogni accusa a suo carico.
Lunedì il fratello del leader del Sinn Fein nord-irlandese, il partito repubblicano indipendentista e di matrice cattolica, si era presentato alla polizia dell’Eire a Sligo, non lontano dal confine con l’Ulster, disposto ad essere interrogato. Non era però stato trattenuto perché nella Repubblica irlandese non è stato emesso alcun ordine di cattura contro di lui. La polizia dell’Irlanda del Nord ha quindi chiesto un mandato d’arresto europeo, che dovrebbe essere emesso entro la fine di gennaio. In un’intervista alla Rte News, domenica scorsa, Gerry Adams, aveva fatto appello al fratello a consegnarsi alle autorità , dopo aver dichiarato che loro padre aveva sottoposto i figli ad abusi psicologici, fisici e anche sessuali.