Isis, attentato contro Regina Elisabetta? Terroristi islamici arrestati a Londra

La Regina Elisabetta col marito, il principe Filippo (foto Ansa)

LONDRA – La Regina Elisabetta nel mirino dei terroristi islamici: è una voce clamorosa quella che arriva da Londra. La polizia britannica ha arrestato quattro giovani sospettati di voler compiere un attentato. Il Daily Mail, addirittura, ipotizza che il bersaglio poteva essere la Regina Elisabetta.

Gli arresti sono stati compiuti il 6 novembre alla periferia della capitale britannica. I quattro, tra i 19 e 27 anni, sono sospettati di aver pianificato “atti terroristici”, ha indicato Scotland Yard, e la polizia ha effettuato anche diverse perquisizioni, insieme con l’MI5, nel quadro di un’indagine sul “terrorismo di matrice islamica”.

La notizia è apparsa sui media britannici, che hanno collegato gli arresti al Remembrance Sunday, che avrà il suo momento culmine con la deposizione delle corone di fiori al Cenotafio, il monumento a due passi da Downing Street che ricorda le vittime della prima guerra mondiale, da parte della regina e dei membri della famiglia reale.

Il Daily Mail, ha messo proprio Elisabetta II come l’obiettivo di un possibile attentato. Il tabloid ha riferito che la polizia “ha interrogato i quattro arrestati, fermati dopo mesi di sorveglianza, che si pensa abbiano ordito un complotto per assassinare la regina con un coltello”.

Lo stesso giornale ha specificato che la polizia non ha ufficialmente reso noto se il gruppo avesse degli obiettivi specifici, ma è stata la tempistica degli arresti a fare crescere l’allarme per un possibile attentato in occasione del Remembrance Sunday.

Il più giovane dei fermati, un 19enne che viveva con la madre nel Buckinghamshire, sarebbe tornato di recente dal Pakistan ed i vicini hanno riferito che negli ultimi tempi si vestiva con abiti tradizionali islamici e si era fatto crescere la barba.

La polizia britannica ha compiuto diversi arresti nelle ultime settimane, dopo aver innalzato l’allerta sicurezza per la minaccia di attentati da parte dei jihadisti, come rappresaglia all’intervento britannico in Siria e Iraq. E le autorità stimano che almeno 500 britannici siano partiti per la Siria per combattere al fianco dell’Isis.

I quattro fermati in quest’ultima ondata di arresti, secondo gli investigatori, non avevano in mente di unirsi all’Isis, “ma progettavano complotti” nel Regno Unito. Proprio come in occasione degli attentati alla metropolitana di Londra del luglio 2005, che provocarono oltre cinquanta morti, inclusi gli attentatori, che erano figli di immigrati musulmani ma nati sul suolo britannico.

In ogni caso, i media britannici hanno fatto sapere che la Regina, “qualunque sia la valutazione sulla sua sicurezza, non si sottrarrà alle sue responsabilità e per questo Remembrance Sunday non sarà diverso”.

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Alberto Francavilla