PARIGI – A pochi mesi dalla strage alla redazione di Charlie Hebdo, la Francia ripiomba nell’incubo jihadista. “Non bisogna cedere alla paura”, si è affrettato a commentare Hollande. Ma è nelle parole del premier Manuel Valls che si legge tutta l’impotenza di un intero continente, l’Europa, incapace di contrastare il radicalismo islamico. “La Francia – spiega il premier francese – deve imparare a convivere con la minaccia costante di attentati terroristici, azione di singoli come quello di ieri vicino a Lione o come le stragi di Parigi di gennaio”.
Nel sud-est della Francia, vicino Lione, un uomo ha fatto irruzione nell’impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, dipartimento dell’Isere, e ha colpito bombole di gas causando l’esplosione e ferendo due persone. Ma nel complesso industriale, sulla recinzione del cortile, è stata trovata infilzata la testa decapitata di un imprenditore, il gestore di una società di trasporti che si trovava lì per una consegna. La vittima sarebbe il datore di lavoro del presunto attentatore.
Hollande, che ha telefonato al suo omologo tunisino Beji Caid Essebsi per seguire l’attacco a Sousse, ha sottolineato che “non esiste alcun legame” fra i due attacchi, se non “il fatto che il terrorismo è un nostro avversario che colpisce ovunque”, ricordando l’attentato avvenuto in Kuwait. In realtà, dietro ai tre attacchi c’è sempre la stessa mano: lo Stato islamico.
Hollande ha invocato “l’unità” di tutti i cittadini di fronte alla minaccia del terrorismo ricordando che il dispositivo di sicurezza attivo in Francia è il più grande “da decenni” e che il livello di allerta è alto in tutto il Paese. “Non ci sono dubbi sulle capacità di difendersi del nostro Paese, senza cadere in situazioni affrettate e improvvisazioni. Dobbiamo fare il necessario per proteggere i nostri cittadini e rispettare le nostre libertà”, ha detto ancora Hollande, aggiungendo che le ultime leggi antiterrorismo francesi vanno in questa direzione.
Ma, davanti a questa emergenza, il premier Valls ha anche ammesso che il Paese è in balia del terrorismo islamico: “È dificile per una società vivere per anni sotto la minaccia di un attacco. Ma ormai la domanda non è… se ci sarà un altro attacco, ma quando questo avverrà”.