Un biglietto d’auguri davvero insolito per Nursultan Nazarbaiev, il leader kazako spesso accusato di autoritarismo, che compirà 70 anni il prossimo 6 luglio. Un videoclip-parodia dove si mostra un sacrificio umano rivolto alle ”forze delle tenebre” con la richiesta di concedere al presidente la vita eterna. Glielo hanno dedicato gli attivisti del gruppo ”Mandria Obbediente”, racconta il sito web Eurasia Net.
Nel filmato, postato su YouTube, un gruppo di persone vestite come adepti del Ku Klux Klan marcia in un campo reggendo ritratti di Nazarbaiev con un sottofondo musicale solenne. Appesi i ritratti a un albero, uno dei partecipanti viene sgozzato con un coltello, mentre un testo lampeggia sullo schermo: ”In occasione del 70/mo compleanno del leader, le pecore obbedienti hanno effettuato un rito sacrificale. Il gregge strisciante ha fatto appello alle forze delle tenebre chiedendo di concedere l’immortalita’ nostro Grande Leader”.
La parodia prende di mira la nuova controversa legge da poco approvata dal parlamento (che l’aveva proposta) che attribuisce a Nazarbaiev il titolo di ”leader della nazione” accompagnandolo con poteri extra, tra cui l’immunità a vita. Mentre la pressione monta sulla società civile in Kazakhstan, con diversi media d’opposizione chiusi, a quanto pare l’umorismo, anche se macabro, sta diventando un mezzo alternativo per la protesta. Come nelle performance dell’artista Kanat Ibragimov in occasione dell’Eurasian Media Forum ad Almaty, lo scorso aprile: in protesta contro la repressone della libertà d’espressione nel paese centroasiatico, distribuì volantini con su scritto ”un sacco di parole, un sacco di escrementi” mentre la collega artista Ainur Saidenova intonava la Marsigliese al violino.
Dichiaratosi sempre apartitico, Ibragimov è noto per le sue sulfuree messe in scena a sfondo politico: in una di queste ha tranciato un pesce in Piazza della Repubblica ad Almaty, in allusione al proverbio ”un pesce marcisce dalla testa in giù”; in un’altra decapita un panda giocattolo per protestare contro i progetti di affitto di terreni agricoli kazaki alla Cina, a danno dei contadini locali.
