Kosovo-Macedonia. Ministro Rexhepi: “Non siamo esportatori di armi”

Bajram Rexhepi

Il ministro dell’interno del Kosovo Bajram Rexhepi, ha detto venerdì che il suo paese non deve essere visto come un centro di esportazione di armi e di criminalità. “Non voglio che il Kosovo venga visto come un paese esportatore di armi, ma al contrario come un paese dove i criminali non sono i benvenuti”, ha detto Rexhepi venerdì a Skopje dove ha incontrato la collega macedone Gordana Jankulovska.

L’incontro è avvenuto a poche ore dalla scoperta nel nordovest della Macedonia, non lontano dal confine con il Kosovo, di una nuova partita di armi e munizioni illegali, con l’arresto di tre persone. Pochi giorni fa alla frontiera fra i due paesi quattro persone sono rimaste uccise in uno scontro a fuoco con la polizia macedone che aveva trovato un carico clandestino di armi a bordo del mezzo sul quale viaggiavano. Tutte e quattro le vittime erano di etnia albanese, uno di loro cittadino kosovaro.

Il ministro dell’Interno macedone ha consegnato al collega kosovaro un elenco di persone per le quali è stato emesso mandato di cattura internazionale, e che la polizia macedone ritiene che facciano contrabbando di armi nascondendosi in Kosovo. Secondo Rexhepi, le armi sequestrate negli ultimi tempi al confine fra Kosovo e Macedonia potrebbero provenire dai vari paesi della regione, in particolare Macedonia, Serbia e Montenegro.

Jankulovska da parte sua ha assicurato che la situazione è sotto controllo e che la sicurezza della Macedonia non in pericolo. L’ultima scoperta di armi clandestine è avvenuta la notte scorsa vicino a Tetovo, città a maggioranza di popolazione di etnia albanese, ed ha portato all’arresto di tre persone.

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