PARIGI – Per i francesi la coppia costituita da Raymond e Lucie Aubrac appartiene al mito. I due eroi della Resistenza, marito e moglie, sono diventati negli anni il simbolo della lotta contro il nazismo e dell'amore assoluto e coraggioso che puo' tutto. Nel 1997 era scomparsa lei, Lucie, all'eta' di 92 anni. E quell'anno il regista Claude Berri le dedico' un film. Oggi la Francia dice addio a Raymond, morto ieri sera a Parigi a 97 anni.
Con Raymond Aubrac, il cui vero nome era Raymond Samuel, nato a Vesoul il 31 luglio 1914, se ne e' andato un pezzo di storia francese. Con lui si spegne anche uno degli ultimi protagonisti della Resistenza ad aver conosciuto Jean Moulin, l'uomo al quale il generale de Gaulle aveva conferito l'incarico di unificare i diversi movimenti di contestazione all'occupazione nazista in Francia durante la Seconda guerra mondiale. Il suo destino e il suo percorso politico furono segnati dall'avvento della guerra e dalle leggi razziali contro gli ebrei. Fu tra i fondatori di uno dei primi movimenti anti-nazisti, ''Liberation Sud''.
Il suo giornale clandestino, ''Liberation'', 54 numeri, fu una delle voci piu' critiche della politica del maresciallo Petain. Aubrac fu tra i grandi capi della Resistenza che lo stesso Moulin riuni' intorno a se' e che con lui, il 21 giugno 1943 a Caluire, nei pressi di Lione, furono arrestati dalla Gestapo locale e dal suo capo, Klaus Barbie. Aubrac, condannato a morte, riusci' a fuggire ai nazisti grazie alla moglie, all'epoca incinta del secondo figlio, che ne organizzo' la spettacolare evasione.
L'episodio fu poi immortalato da un film del 1997 di Claude Berri con Carole Bouquet nei panni di Lucie e Daniel Auteuil nel ruolo di Raymond. La scomparsa di Aubrac, ieri, all'ospedale militare di Val-de-Grace, a Parigi, e' stata annunciata in mattinata dalla figlia. Gli omaggi al resistente, militante sino all'ultimo, da parte dei candidati all'Eliseo si sono accavallati per tutto il giorno. In piena campagna elettorale, con il voto per le presidenziali tra 10 giorni, ognuno ne ha rivendicato l'eredita'.
Nicolas Sarkozy ha reso omaggio a ''una delle figure eroiche della Resistenza'': per il presidente-candidato la Francia ''ha il dovere di mantenere vivo il ricordo'' di quanti come Aubrac furono ''eroi dell'ombra che salvarono l'onore'' del Paese. Il socialista Francois Hollande, ricordando di aver incontrato Aubrac appena nel marzo scorso, ha dichiarato: ''la morte di un uomo non impedisce alla lotta di continuare''.
Anche il candidato dell'estrema sinistra Jean-Luc Melenchon, che ha gia' fatto della parola ''Resistenza'' uno dei suoi slogan di campagna, rivendica l'eredita' di Aubrac citando una delle frasi piu' celebri di Lucie: ''il verbo resistere si coniuga al presente''.
