Una recente norma, approvata dal consiglio comunale scozzese, ha introdotto il divieto per i minori di 16 anni di andare in bagno nei locali pubblici se non sono accompagnati dai genitori, precisando che se un ragazzo anche di 15 anni va a mangiare con la mamma, dovrà usare, con lei al fianco, il bagno delle donne. La legge è imposta ai ristoratori che chiedono la licenza e, nonostante l’imbarazzo, devono seguirla, pena la chiusura dei locali.
La legge recita testualmente: «I minori devono essere tenuti sorvegliati e accompagnati da adulti in ogni spazio del locale e in particolare nell’area della toilette», ma non specifica quali potrebbero essere i pericoli a cui un minore è esposto, che vanno dall’abuso sessuale alla scossa elettrica.
Paul Waterson, presidente dell’associazione commercianti scozzesi, commenta: «La nuova legge sulle licenze è del tutto ridicola. Ovviamente i bambini devono essere sorvegliati, ma non possiamo pretendere che i genitori li tengano sott’occhio ogni secondo».
Un portavoce del comune risponde così alle polemiche: «La norma è adeguata al principio di protezione dei minori. Non è accettabile lasciare incustoditi i ragazzini nei locali pubblici, ma ci aspettiamo che i titolari degli esercizi pubblici seguano la regola con buon senso, un neonato non è paragonabile a un teenager”.
L’ultima parola spetta alla portavoce della Rete genitori scozzesi, Jackie Tolland: «Bisogna tutelare i nostri figli dagli ambienti poco sani. Ma spetta ai genitori capire in quali casi lasciare liberi i propri figli e in quali no. Ovviamente in un pub, dove gli avventori sono ubriachi, sarebbe meglio non lasciarli soli un momento, nemmeno per andare in bagno».
